LA COLLEZIONISTA DI LIBRI PROIBITI di Cinzia Giorgio – RECENSIONE

book by:
Cinzia Giorgio
Price:
9,90 Euro

Reviewed by:
Rating:
5
On Novembre 2, 2016
Last modified:Gennaio 29, 2017

Summary:

Olimpia è una ragazzina che adora i libri, in particolar modo quelli antichi. Inizia a lavorare in una libreria d'antiquariato a Venezia innamorandosi perdutamente del nipote del suo titolare, Davide. I due ragazzi però non saranno destinati a vivere liberamente la loro storia d'amore, dunque Olimpia si rifugerà nelle lettere di Veronica Franco, una cortigiana vissuta a Venezia nel '500, scritte al suo amante. In questo modo per molti anni, tenta di compensare l'amore che le manca con quello per i libri, ma questo ad un certo punto non sarà più abbastanza.

Buongiorno a tutti e bentrovati con il nostro articolo del mercoledì! 🙂

Il romanzo di cui vi parlo oggi è, come avrete letto dal titolo, “La collezionista di libri proibiti” dell’autrice italiana Cinzia Giorgio, uscito nelle librerie il 6 Ottobre per Newton Compton.
Vi anticipo che questo libro mi ha letteralmente rapito: prima mi ha catapultata tra le calli di Venezia, poi tra le strade di Parigi facendomi vivere le gioie ed i drammi della protagonista, raccontandomi man mano cosa fosse “l’Indice dei libri proibiti”.  Ho adorato ogni pagina e ve lo voglio consigliare! Volete sapere perché? Non dovete far altro che proseguire nella lettura dell’articolo! 🙂 
Eccovi innanzitutto qualche informazione dettagliata sul libro:

Titolo: La collezionista di libri proibiti

Autore: Cinzia Giorgio

Prezzo cartaceo: 9,90 Euro

Prezzo ebook
: 2,99 Euro

Editore
: New Compton Editori

Genere
: Contemporary Romance

Trama
: Venezia, estate 1975. Olimpia ha solo quindici anni quando conosce Anselmo Calvani, proprietario di una storica bottega d’antiquariato. È un incontro decisivo, Anselmo intuisce subito l’intelligenza e la sensibilità della ragazza e la incoraggia a seguire la sua inclinazione. Giovanissima ma già appassionata lettrice, Olimpia comincia a frequentare il suo negozio, a lavorare lì e, con il suo aiuto, inizia a collezionare preziosi libri messi all’Indice dalla Chiesa. Mentre cresce la sua passione per quei volumi antichi, anche quella per Davide, il nipote di Anselmo, segreta e non dichiarata, brucia l’animo della ragazza. E una notte, sospinti dalla lettura dei versi erotici di una cortigiana veneziana, i due cedono ai loro sentimenti…
Parigi, estate 1999. Olimpia vive ormai nella capitale francese. Ha aperto una casa d’aste, specializzata in libri e manoscritti antichi, tra le più quotate ed eleganti della città. Ogni anno riceve da Davide uno strano regalo: un pacchetto che contiene lettere un tempo censurate, insieme a un libro considerato in passato “proibito”, di cui Olimpia riconosce il grande valore. Sono l’eredità di Anselmo… Ma come poteva un modesto antiquario veneziano esserne in possesso? E che legame c’è tra quelle lettere e la bottega da cui provengono?

RECENSIONE

 Il primo capitolo del romanzo si apre con un salto temporale rispetto alla storia, quando Olimpia Cattanei – la protagonista – è ormai una donna matura e l’affermata proprietaria di una delle case d’asta più famose al mondo. Già dal secondo capitolo si inizia a parlare di lei all’età di quindici anni e della sua crescita.

Solo verso la fine del romanzo si capirà il significato del primo capitolo e questo rende lo svolgimento molto interessante.
La protagonista è una ragazzina che, come avrete letto dalla trama, nel 1975 viene assunta da Anselmo – il proprietario – a lavorare in una libreria d’antiquariato veneziana che a me ha fatto subito collegare alla “Libreria acqua alta” realmente esistente a Venezia. L’autrice, nelle note, non specifica se questo riferimento con il luogo reale sia intenzionale o meno, ma nonostante ciò ho immaginato le vicende dei personaggi in quel luogo meraviglioso.
Ma veniamo al sodo: il romanzo tratta di questa ragazza che dopo essere stata assunta, si imbatte nel nipote del suo titolare – Davide – con il quale, dopo molti anni di amore silenzioso da parte di entrambi, scoppia la scintilla che li fa cedere alla passione e dà loro il coraggio di amarsi ed iniziare una relazione. Nel frattempo Olimpia ha appreso da Anselmo quante più informazioni possibili sui libri proibiti messi all’Indice dalla Chiesa e sul valore dell’antiquariato. In particolar modo si appassiona delle lettere scritte da Veronica Franco, una cortigiana e poetessa veneziana del ‘500, ad uno dei suoi amanti Marco Venier, nonché unico vero amore della sua vita.

“<< In realtà, chi legge ne sa molto di più di chi si limita a vivere la vita reale. Sa come comportarsi in ogni occasione perché l’ha già visto fare e poco importa che la gente creda altrimenti. Poveri loro, non sanno cosa si persono.>>”

Olimpia è solita frequentare Peggie, una sua cara amica collezionista d’arte, con la quale ha la possibilità di potersi intrattenere a parlare di libri: la sua più grande passione. Questa donna ama la protagonista come se fosse una figlia e crea con lei un legame fortissimo che non si spezzerà nemmeno dopo la sua morte, che avviene nella prima parte del romanzo e che sarà un fatto scatenante per lo svolgimento della storia. Olimpia è affranta dal dolore per la perdita di Peggie e come se non bastasse, dopo pochi mesi nei quali la sua novella storia d’amore finalmente iniziata sembra andare a gonfie vele, torna la ex ragazza di Davide annunciando la sua gravidanza e la conseguente paternità di cui lui deve prendersi la responsabilità. Olimpia lo lascia dunque ad i suoi doveri e decide di partire per andare a studiare a Cambridge, lasciandosi alle spalle le sofferenze che la hanno messa a terra ed il cupo – ma al contempo meravigliosamente malinconico – scenario veneziano, decidendo di dedicare la sua vita alla sua collezione di libri proibiti.

“Con mio nipote forse saresti stata bene ma forse non saresti mai stata felice, lasciatelo dire. Davide è un bravo ragazzo, nonostante tutto, però con lui saresti rimasta a Venezia, nella piccola bottega Calvani. Ora questi discorsi ti fanno senz’altro orrore. Alla tua età è l’amore che muove tutto, però sappi che il discorso dei “due cuori e una capanna” è una grande stupidaggine. Le basi per una relazione duratura sono ben altre, credimi. Se non ti fidi di me, chiedi pure a tua madre, a cui non vuoi mai dar retta. Conoscendola, immagino che più volte ti avrà fatto capire di non essere contenta della tua storia con Davide. Mentre i libri sono sempre lì, a tua disposizione e sono solo tuoi. La collezione crescerà e tu sarai la sola ed unica padrona del suo destino. Hai scelto di rinunciare a tante cose perché nella tua vita, lo sai bene, hanno vinto loro, i tuoi libri. Pensaci e vedrai che ho ragione.”



La storia prosegue nell’approfondimento di Olimpia sulla storia tra Veronica Franco ed il suo amante. Ne assapora le lettere, le frasi, ogni parola. In più di un’occasione si può cogliere una similitudine tra le due donne che sono forti, indipendenti e passionali. Ma ciò che hanno più in comune è il fatto che entrambe vengono salvate dal potere delle parole, dei libri.
Dopo circa vent’anni in cui le vite dei protagonisti proseguono parallele, quella di lei a Parigi e quella di lui a Venezia, i due – spinti dall’amore che ancora li lega nonostante gli anni trascorsi – si rincontrano. Ma saranno destinati a vivere finalmente la loro storia d’amore? Purtroppo – o per fortuna – il finale non è scontato come si potrebbe dedurre!
E questo è stato un altro punto a favore di questo racconto che non si è rivelata la solita banale storia d’amore travagliata, ma molto di più! La protagonista compie un’evoluzione pazzesca: inizialmente è una ragazzina senza prospettive, ma che guidata dall’amore per i libri e dalla passione nel riconoscerli e studiarli, diviene la proprietaria di una delle case d’asta più famose al mondo. È stato incoraggiante, dato il periodo nel quale viviamo, leggere di una donna che arriva al successo lavorativo guidata dalla sua passione e dalla sua tenacia.
Questo libro mi ha travolta: mi ha fatta camminare per le calli nebbiose di Venezia facendomi percepire l’odore del salso penetrato nei muri; mi ha fatto sfogliare con la mente i libri antichissimi ed impolverati di una libreria nascosta in una piccola calletta vicino a Piazza San Marco; mi ha fatto annusare il profumo delle baguette parigine ed assistere all’amore cinquecentesco di una cortigiana intelligente e letterata, che è stata capace di difendersi da sola, avvalendosi solo della sua retorica, dal tribunale dell’Inquisizione.

“Quelle lettere erano di una potenza straordinaria e non si meravigliava affatto che la Chiesa, o chi per lei, ne avesse vietato la pubblicazione. Parlavano di vizi di re e papi e ne descrivevano con dovizia di particolari anche le perversioni a letto e non solo. La Franco era una donna sagace che coglieva anche le minime sfumature dell’animo umano e sapeva ascoltare. Ormai le era facile capire perché Anselmo avesse avuto un’ammirazione incondizionata per lei.”

Ok, ora posso dirlo: questo libro è stato davvero uno dei più belli che mi sia capitato di leggere nell’ultimo periodo. Nonostante le descrizioni siano sempre minuziose e dettagliate, la lettura non risulta pesante. Anzi: non riuscivo a staccarmici, non vedevo l’ora di scoprire cosa sarebbe successo nel capitolo successivo e di venire a capo dell’enigma che guida il romanzo.
Se amate i libri, Venezia, Parigi, le storie d’amore travagliate ed i finali “a sorpresa” che vi fanno crollare tutte le convinzioni che vi siete costruiti nel proseguire della storia, questo è il libro che fa per voi! Lo si legge tutto d’un fiato.

“Si era immersa nel lavoro per non avvertire il vuoto che ora invece lasciava un solco insopportabile. Era bastata una frase sciocca a farla vacillare, a farle percepire un’assenza che c’era sempre stata e che lei aveva solo accantonato per non sentire il dolore profondo che le provocava. Quanto aveva aspettato quel momento? Quante volte lo aveva immaginato? E ora lui era lì. Dopo tutti quegli anni, passati a chiedersi perché la sua vita le sembrasse vuota, la risposta ora era lì, davanti a lei, le bastava sollevare lo sguardo.

Non era cambiato, era proprio il suo Davide, il ragazzo che era rimasto a coccolarla e a tenerla stretta per tutta la notte quando Peggie era morta; lo stesso ragazzo con cui aveva fatto l’amore per la prima volta, l’unico che aveva mai amato d’avvero.”

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A presto

Giada

Olimpia è una ragazzina che adora i libri, in particolar modo quelli antichi. Inizia a lavorare in una libreria d'antiquariato a Venezia innamorandosi perdutamente del nipote del suo titolare, Davide. I due ragazzi però non saranno destinati a vivere liberamente la loro storia d'amore, dunque Olimpia si rifugerà nelle lettere di Veronica Franco, una cortigiana vissuta a Venezia nel '500, scritte al suo amante. In questo modo per molti anni, tenta di compensare l'amore che le manca con quello per i libri, ma questo ad un certo punto non sarà più abbastanza.

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