“Odiami come io ti amo” di Penelope Douglas – Recensione

Book by:
Penelope Douglas
Price:
eBook 4,99 €

Reviewed by:
Rating:
4
On Settembre 24, 2016
Last modified:Settembre 24, 2016

Summary:

Jared e Tate sono tornati per raccontarci di come l'amore alle volte non basta. Di come bisogna prima stare bene con se stessi, per poter stare bene con l'altra persona. Dopo due anni in cui sono stati lontani, Jared torna a casa dopo essere partito alla ricerca di sé e all'inseguimento dei suoi sogni. E una volta tornato a casa è pronto ad inseguirne un altro: riconquistare la donna che ama da dodici anni.

Salve care amiche lettrici,

e ben ritrovate nuovamente con il nostro appuntamento abituale del sabato, un sabato, però, mooolto particolare, perchè protagonista di quest’oggi è uno dei romanzi più attesi dell’anno: Odiami come io ti amo di Penelope Douglas, capitolo conclusivo dell’adorata e venerata serie New Adult  “The Fall Away Series”.

TITOLO: Odiami come io ti amo
AUTRICE: Penelope Douglas
GENERE: New Adult
CASA EDITRICE: Newton Compton
PREZZO: eBook 4,99€
TRAMA: Tatum Brandt ha smesso da un pezzo di essere la ragazzina che fuggiva in lacrime a causa di Jared Trent. Adesso domina la pista, la velocità la fa vibrare e la folla urla il suo nome: è diventata la regina delle corse. Stare al centro dell’attenzione non è un obiettivo, eppure non riesce a fare a meno di suscitare l’interesse di chi gravita nella sua orbita. Nonostante ciò, però, sembra che i suoi amici non facciano altro che parlarle di Jared. Hai visto Jared in tv? Cosa ne pensi della sua ultima gara, Tate? Quando tornerà in città? Ma Tate si rifiuta di pensarci. Sta sopravvivendo, anche se non ci avrebbe scommesso. Quando Jared tornerà a casa, si accorgerà che la Tatum che conosceva non esiste più, che a Shelburne Falls i giochi sono cambiati ed è proprio lei a dettare le regole. A quel punto, Jared rinuncerà a lei per sempre o raccoglierà la sfida, cercando di riconquistare il cuore della ragazza che ama da tutta una vita?

Potrà cambiare ogni cosa, ma mai quanto ti amo.

Ho deciso di aprire la recensione con questa chiara, breve, coincisa e diretta citazione, in quanto la identifico come la chiave di tutto il romanzo. Perchè la Douglas con il suo Aflame è stata capace di affrontare un argomento spinoso, a cui tante persone innamorate cercano di sfuggire:

chi siamo noi senza la persona che amiamo al nostro fianco?

Sin dalle prime pagine è esattamente questo il messaggio che cogliamo immediatamente, non appena posiamo gli occhi sulle prime righe della prima pagina del primo capitolo. In maniera molto diretta, senza preamboli smielati e congetture stucchevoli, la nostra Pen vuole andare dritta al sodo, svelandoci cosa si cela dietro il “vissero per sempre felice e contenti” con cui solitamente chiudiamo la copertina di un libro e archiviamo per sempre i protagonisti, come se la storia fosse giunta al tanto atteso happy ending, che come ben sappiamo, in questo genere letterario molto spesso si fa attendere non poco. Come se si fermasse in quell’esatto momento. Con la nostra Douglas andiamo incontro, però, ad un’eccezione: la storia di Tate e Jared non è destinata a finire così.
Inutile dire che intorno a questa imminente pubblicazione ruotava un vortice di dissenso e di dubbio da parte delle lettrici più affezionate: alle volte quando un’autrice riprende dopo tempo i suoi protagonisti a cui in realtà ha già dato un dignitoso e glorioso finale, capita che in realtà non sia altro che una trovata, una strategia di marketing, o una mancanza di ispirazione che induce l’autrice in questione a ritornare sul sicuro, in un ambiente già conosciuto e consolidato, cercando di sfuggire alla paura di scrivere di qualcuno e di qualcosa che non potrebbe avere lo stesso successo. Peraltro la storia di Tate e Jared era stata ampiamente trattata e delineata, motivo per il quale molte lettrici non si aspettavano un nuovo romanzo dedicato interamente a loro.
Le aspettative erano piuttosto basse, eppure la nostra Penelope ci ha del tutto stupite, e adesso cercherò di spiegarvi il perchè. Per farlo, però, bisogna fare qualche passo indietro.

Conosciamo Tatum Brandt e Jared Trent nel primo volume della serie intitolato Mai per amore. La loro storia non si discosta molto dalle solite solfe ampiamente riproposte in diverse salse nel genere New Adult: il binomio odio-amore fa da padrone a questa storia. Lui, Jared, è il classico ragazzino tormentato, tenebroso, che cerca di mascherare le sue insicurezze con la prepotenza e l’insolenza. Tatum, d’altro canto, è una bellissima ragazza che si ritrova ad essere vittima del rancore smisurato di Jared, tanto che le prevaricazioni di quest’ultimo rasentano una forma seppur leggera di bullismo. Inutile dire come si evolve la storia: si innamorano perdutamente. C’è da fare però una importante precisazione: la storia di Jared e Tate per quanto possa apparire a tratti sbagliata per via della stoica accettazione di lei a tutti i misfatti compiuti da lui, si discosta anni luce dalla coppia malata per eccellenza: Tessa e Hardin. Le dinamiche probabilmente non sono molto diverse, ma il modo in cui vengono trattate dalle autrici è cruciale: la Todd dipinge Tessa come una ragazza che, seppur consapevole del suo essere un tappetino su cui Hardin si pulisce costantemente le suole delle scarpe, accetta di buon grado i suoi atteggiamenti giustificandoli eccessivamente. Con Jared e Tate non è così. Ci tenevo a precisarlo, ma andiamo avanti.

Odiami come io ti amo si apre con una scena a cui la lettrice non sa se credere, perchè manda completamente e rovinosamente in frantumi l’idea idilliaca con cui aveva salutato questi personaggi: Jared lascia Tate perchè ha bisogno di ritrovare se stesso, di capire chi è veramente senza di lei al suo fianco. Non la lascia perchè l’amore è dissipato, la lascia perchè lui è così consumato da questo potente amore da aver vissuto solo ed esclusivamente in virtù del suo sentimento per Tate, facendo di lei la sua indiscutibile priorità. Arriva un momento, però, in cui Jared deve fare i conti con se stesso e con ciò che vuole dalla vita, e per farlo deve allontanarsi momentaneamente da lei. Ha bisogno di ritrovare se stesso, perchè quel suo sentirsi inadeguato, perso, confuso, non gli permette neanche di dedicarsi a lei come vorrebbe, e non vuole rischiare che la sua insofferenza mandi in frantumi l’amore per cui hanno tanto faticato prima di riuscire a conquistarlo. Tate, contrariamente a lui, è decisa, tenace, ambiziosa, sicura del suo posto nel mondo e i suoi piani per il futuro vanno lisci come l’olio. Lui sente di non riuscire a stare al suo passo e ha paura che questo squilibrio, che questo non essere sulla stessa lunghezza d’onda, possa infierire con il funzionamento della loro relazione. E così, di notte, mentre lei piange disperata, lui la implora di capirlo e perdonarlo, e se ne va, lacerato alla vista delle lacrime che infuocate rigavano il volto della donna che ama da dodici anni. Trova il coraggio di farlo, consapevole che Tate – dopo avergli perdonatone di cotte e di crude – potrebbe non esserci più al suo ritorno.

Francamente appena ho letto questa scena il primo pensiero è stato il seguente: certo che Jared non lo ricordavo così stronzo! Per certi versi la sua scelta e il suo modo di affrontare il problema lontano da lei può apparire come una scelta egoista, ma andando avanti con la lettura capiremo meglio le sue ragioni, e in un qualche modo, riusciremo non solo a perdonarlo, ma anche a capirlo. In un modo così contorto e ambiguo, la fuga di Jared non è una scorciatoia, bensì un bizzarro quanto disperato tentativo di preservare la sua storia. Perchè, ragazze mie, non mentiamo a noi stesse: se una persona non sta bene con se stessa, come può stare bene con la persona che ha al suo fianco? Jared ha bisogno di prendere delle distanze, di concedersi un po’ di tempo per riflettere, conscio di una sola cosa:

Ho vent’anni, e tutto quello che so di me è che amo Tatum Brandt.
Due anni fa credevo che fosse abbastanza.
Ma ora non posso darle quello che lei vuole da me.

Non posso essere il fidanzato fallito che manda a puttane la sua vita
mentre lei sta lì a guardarmi.

Jared parte alla ricerca di sé, rincorrendo il suo futuro, certo che una volta diventato chi vuole essere, tornerà dalla donna che ama più della sua stessa vita. E infatti è così: per sei mesi Jared cerca di riprendere in mano le redini della sua vita e di farne un capolavoro da condividere con Tate. Riesce a metter su un’azienda che si occupa di motori, la sua più grande passione, e inoltre insegna ai bambini a correre in pista. Diventa un idolo, i video delle sue gare spopolano su Youtube, le persone lo ammirano e lo seguono. Dopo sei mesi in cui Jared si sente finalmente in pace con se stesso, fa ritorno a Shelburne Falls. Ma quel che vede non appena ritorna a casa distrugge il suo cuore in mille pezzi. Lei è andata avanti. Lo ha fatto per davvero, questa volta. E sente che è giusto che faccia lo stesso anche lui… fallendo miseramente.

La dimenticherò.
Proverò a dimenticarla.
Ma non la dimentico.

Quel che Jared non sa, è che Tatum non è andata davvero avanti. La rabbia e la delusione le infondono la grinta di cui necessita per dedicarsi alla sua vita senza interferenze, cercando di seppellire il senso di abbandono. Continua a studiare duramente per diventare un medico chirurgo, costruisce a poco a poco il suo futuro, e dopo un po’ riprende i contatti con l’altro sesso per cercare di lenire il dolore che Jared le ha procurato per l’ennesima volta. Prova a farlo, ma anche ora urge un precisazione: Tate, una volta lasciata, non diventa una di quelle squilibrate che salta da un letto ad un altro per provare e dimostrare qualcosa. No, nella maniera più assoluta. Siamo così abituate al cliché della donna ferita che quando viene lasciata perde completamente la sua dignità, da rimanere stupiti e affascinati da una donna che invece fa decisamente il contrario: cerca di frequentare ragazzi che potrebbero potenzialmente piacerle, ragazzi meno complicati di Jared, con cui ha degli obiettivi in comune, e lo fa cercando quanto più possibile di mantenere le distanze fisiche dal ragazzo in questione, perchè sa che non sarebbe giusto nei suoi di confronti, e anche di quelli di lei, che è maledettamente consapevole di essere ancora innamorata persa di quel bastardo che le ha spezzato il cuore. Dopo poche frequentazioni andate male, Tate identifica in Ben la persona giusta per lei, e quando finalmente pare essersi decisa, dopo due anni, ebbene sì, due anni, Jared fa ritorno a casa, sconvolgendo ancora una volta la sua vita, spingendola a mettere di nuovo in discussione tutto ciò in cui credeva.

Lei cerca di sfuggire a quegli occhi penetranti capaci di spogliarla con un solo sguardo. Cerca di ignorare le fitte allo stomaco quando lui la sfiora. Cerca di non sentire le scariche elettriche che le percorrono le braccia e la schiena quando lui è nelle vicinanze. Cerca di ignorare i chiari segnali che le manda il suo cuore, sviandoli con quella razionalità che in un amore vorace, primordiale e primitivo come quello che prova per Jared, non è altro che una maniera come un’altra di ingannare il suo cuore. Ma il cuore non si lascia ingannare… è sempre un passo avanti a noi. Però ha paura, ha tanta paura. Lui è tornato ed è pronto a riprendersela. Lei è decisa a respingerlo. E da questo momento in poi rivivremo quel contrasto amore odio che ci ha fatto perdere del tutto la testa già nel primo romanzo in cui li abbiamo incontrati, conosciuti e amati per la prima volta.

«Questa volta non voglio farti soffrire e non voglio sminuirti. Voglio solo te.
Mi hai sentito? Porterai il mio anello al dito e i miei figli in grembo un giorno.
Tatum Brandt è il mio dannato cibo. Lo sapevano tutti alle superiori, e le cose non sono cambiate per un cazzo»

Jared è pronto a dimostrarle che la ama, che non scapperà più, che non la deluderà più, e Tate, in cuor suo, sa che è così. Sa che la ama. Sa che la sua fuga è stata solo un tentativo disperato di reinventare la sua persona e di inseguire i suoi sogni, ed è felice che ce l’abbia fatta. Sa che non può mantenere in piedi una relazione con Ben, quando il suo cuore non è semplicemente abitato da Jared. Il suo cuore è di Jared. Jared non è nel suo cuore. Jared è il suo cuore.

Non avrei cambiato il presente per niente al mondo, perchè a prescindere da quanto era accaduto e da quanto sarebbe accaduto in futuro, avrei scelto sempre lui.
Jared era la mia casa.

Inutile dire che io sono innamorata di questa storia. Premetto che la Douglas non mi fa impazzire. Ad esempio “La mia meravigliosa rivincita” che ha per protagonisti Madoc e Fallon, non mi è per niente piaciuto. Quindi avevo delle riserve, certo, però la materia prima c’era tutta, conoscendo i precedenti di Tate e Jared, e devo dire che sono rimasta piacevolmente colpita da questo romanzo. Innanzitutto è sempre un piacere essere catapultati di nuovo nel confortante ambiente in cui si sono diramate le vicende di alcuni personaggi che ti sono rimasti impressi, e in questo romanzo è proprio questo che è accaduto: sono stata catapultata nel mondo di Shelburne Falls, quel mondo abitato non solo da Jared e Tate, ma anche da Jax e Juliet, Madoc e Fallon (la loro storia non mi ha fatto impazzire, ma sono personaggi di tutto rispetto), quel mondo di motori, auto da corsa, sfide, gare, Loop. Un mondo sexy e adrenalinico. Perchè del resto la Douglas è così: verace, passionale, sensuale, e le sue storie trasudano sempre un alto tasso di questi ingredienti, a volte ben dosati, e a volte forse un po’ troppo esasperati. Devo ammettere che alle volte mi cade nel volgare, niente di troppo scandaloso, ma alcune scene sono raccontate con una foga che non le rende sexy, ma ridicole. Devo dire che però in questo romanzo qui ci si è messa d’impegno, perchè molto spesso immaginando la poderosa e possente schiena tatuata di Jared ho sentito parecchio caldo.

Il ritmo della storia non è interrotto da eventi epocali, ciò che mi è piaciuto di più è stato proprio il raccontare di una vera storia d’amore: quando ci si fidanza da ragazzini e si cresce insieme, può esserci poi un momento in cui uno dei due non sa più chi è, e ha bisogno di capirlo a prescindere dall’altro. Quando ti innamori e ti impegni da giovanissimo, cresci e diventi adulto con accanto una persona, ma poi hai bisogno di capire chi sei diventato senza quest’ultima. Ed è così che nasce la famosa pausa, quella che nasce quando si crea l’inevitabile fase del  “il problema non sei tu ma io” che può sembrare una frase scontata e artefatta, ma che spesso è la pura verità. Alle volte può capitare che la pausa si dilata, si espande, si allunga, e sembra che tra i due innamorati si sia innalzato il Gran Canyon o stagliato l’Oceano Pacifico, eppure nessuna calamità naturale potrebbe spegnere quella scintilla che ha solo bisogno di essere alimentata dopo essersi affievolita a causa di una improvvisa folata di vento.
Ed è esattamente questo che ho percepito durante la lettura: una coppia di ragazzi reali, e non personaggi fittizi. Una coppia che si ama davvero, ma che per una volta ha bisogno di perdersi per poi ritrovarsi.
Una storia che ci insegna che anche il più potente degli amori può essere vittima di impetuosi ostacoli.

Il trucco è quello di superarli tutti.

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Alessia D’Oria.

Jared e Tate sono tornati per raccontarci di come l'amore alle volte non basta. Di come bisogna prima stare bene con se stessi, per poter stare bene con l'altra persona. Dopo due anni in cui sono stati lontani, Jared torna a casa dopo essere partito alla ricerca di sé e all'inseguimento dei suoi sogni. E una volta tornato a casa è pronto ad inseguirne un altro: riconquistare la donna che ama da dodici anni.

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