Ciao a tutte amiche del lunedì, pronte a cominciare una nuova settimana in compagnia di Ilaria e del suo staff?
Ebbene, oggi come sempre tocca a me inaugurare la settimana con un romanzo che, a dirla tutta, non mi ha convinta pienamente. Sto parlando di Niente è impossibile di M. Leighton, quarto volume della The Wild Series, pubblicata in Italia dalla casa editrice Newton Compton lo scorso 10 Novembre 2016.
TITOLO: Niente è impossibile
AUTRICE: M. Leighton
GENERE: New Adult
CASA EDITRICE: Newton Compton
TRAMA: Violet Wilson è quasi invisibile. Timida, seriosa e sempre in procinto di fare gaffe, si trova spesso nel posto sbagliato al momento sbagliato. E la notte in cui incontra Jet Blevins è di sicuro nella top ten dei momenti più sfigati della sua vita. Violet sa di non doversi creare nessuna aspettativa e che tipi così è meglio perderli che trovarli, ma Jet tocca le corde nascoste della sua anima e le fa provare sensazioni che neppure sapeva esistessero. Nonostante questo lato così emozionante, Jet è però la tipica rockstar che vive senza regole. È difficile intuire che, in verità, sta combattendo con i demoni del passato, e la musica è la sua unica terapia. Fino a quella magica sera. La sera in cui vede per la prima volta Violet, in piedi in fondo alla sala. Jet si sente avvampare da una passione bruciante. L’immagine di lei ormai è scolpita nella mente del ragazzo, che la desidera come non ha mai desiderato null’altro nella vita…
Allora, partiamo dal presupposto che questo è stato il mio primo approccio con la serie e con la sua autrice. Dal momento che avevo avuto la conferma che i romanzi non fossero collegati tra di loro, mi sono imbattuta in questa serie perchè incuriosita dalle diverse trame, e anche perchè, al momento, non c’era altro che stuzzicasse la mia implacabile curiosità di lettrice, lo ammetto.
Da sempre ritengo i New/Young Adult il mio genere preferito indiscusso, ma ultimamente, dopo aver letto una ingente e industriale quantità di questi romanzi, mi risulta difficile trovarne uno che mi lasci davvero qualcosa e che mi faccia realmente emozionare. Qualcosa che si allontani dalle solite solfe trite e ritrite che vengono immesse nel mercato senza una giusta valutazione. Perchè, se io fossi editore, tanti di questi romanzi non li avrei fatti uscire al di fuori della mia casella postale. E non tanto perchè sono tutti scontati, banali e ripetitivi, quanto per il fatto che li trovo altamente deleteri per questo genere letterario, che come ben saprete, è molto bersagliato da lettori che prediligono altre tipologie di letture. E come dargli torto? Del resto sono ampiamente convinti che questo genere sia solo questo: stereotipi, cliché, sesso, sesso, sesso e ancora sesso. Un sesso che non è così audace da rientrare negli erotici, ma che è così scadente ma onnipresente da rientrare nel romance, condannando così i titoli che si celano dietro queste storielle frivole. Titoli di romanzi che, seppur con uno schema simile, oltre che essere raccontati con più audacia e maestria, pongono l’accento soprattutto sull’amore, e fanno del sesso una componente importante, certo, ma non indispensabile. Quello che in questi romanzetti rosa da quattro soldi io non riesco proprio a percepire è il sentimento, l’emozione, il calore. Anche il sesso non mi trasmette nulla, nessuna parvenza di passione, solo e semplicemente un mero atto finalizzato al piacere fisico tra due persone che si attraggono solo fisicamente, perchè oltre che andare a letto, non hanno fatto assolutamente nulla.
Storie d’amore che nascono dal niente, se non dal solito gioco di sguardi, un gioco di sguardi che non è prodotto di curiosità, ma solo e unicamente di volgare attrazione fisica.
Quindi sì, ammetto che ad oggi ho vergogna di dire che leggo romance, perchè il lettore con cui mi confronto potrebbe pensare automaticamente che io legga la serie LOVE della Casey o, in questo caso, la serie WILD della Leighton, ma non è così.
Ho letto romance che mi hanno cambiato la vita, il modo di vedere il mondo e la maniera di percepire l’amore. Romanzi che mi hanno fatta piangere, emozionare, SENTIRE. Ecco, questi sono romanzi, e non queste storielle banali che sono caratterizzate da una demenza assurda.
Se vi state chiedendo il motivo di questa premessa chilometrica, ve lo spiego subito: questo romanzo è l’anti New Adult per eccellenza. Demenziale, scontato, privo di contenuti, con personaggi noiosi, piatti e scontati.
Non mi addentrerò molto nella trama perchè, onestamente, non credo ci sia una vera e propria trama. E tanto, se c’è, vi assicuro che non è niente che non possiate capire da sole per quanto scontata e dozzinale si presenti.
Violet è una giovane donna che ha studiato per diventare assistente sociale, mossa dal suo incontrollabile istinto di aiutare il prossimo, tanto da anteporre le esigenze degli altri alla sua stessa felicità. All’inizio ho provato una certa empatia nei confronti di questo personaggio perchè anche io sono una persona altruista e generosa, per cui non potevo che adorare sin da subito il profilo psicologico della protagonista. Fin quando non ho appreso che la sua non è generosità, ma pura e semplice incapacità di far valere la propria autorità. Ma andiamo avanti.
Jet, invece, è il classico belloccio biondo occhi azzurri, un sexy e dannato (sempre secondo le autrici, per me i sexy e dannati sono altri) che fa parte di una band, e che ha gravi problemi con la gestione delle sue pulsioni sessuali.
Infatti Jet soffre di una dipendenza dal sesso, ed è proprio a un corso di riabilitazione per gestione delle dipendenze che i due, per via di un malinteso, si incontrano per la prima volta.
Violet si trova a questa riunione stile alcolisti anonimi per far compagnia alla sua migliore amica, che al contrario di lei, soffre davvero di dipendenza dal sesso, tanto che a pochi mesi dal suo matrimonio è ancora incapace di non andare a letto con il primo che respira nella sua direzione, in senso letterale. L’autrice giustifica tale dipendenza attraverso il punto di vista di Violet, che difende energicamente la sua amica, sostenendo che il suo bisogno di andare a letto con tutti gli uomini che le passano davanti è dovuto ad una mancanza paterna… Andiamo avanti, che è meglio.
Ad ogni modo, Jet rimane subito folgorato da questa adorabile ragazza dai modi impacciati e dal sorriso timido, che però cerca di soffocare la sua stessa dipendenza e che quindi combatte la sua stessa battaglia, ma in realtà non è così: Violet non è afflitta da nessuna dipendenza dal sesso, anzi, sono anni che non va a letto con un uomo, da quando la sua storia con l’ex fidanzato è giunta al capolinea. Fidanzato che da quanto sostiene lei stessa non le ha mai fatto provare piacere sul piano fisico e che non l’ha mai attratta davvero. Andiamo bene.
Violet si presenta al corso di riabilitazione come una donna forte che è riuscita a sconfiggere la sua dipendenza, per questo motivo Jet cerca di instaurare un legame con lei chiedendole di fargli da sponsor, ovvero una sorta di guida che lo aiuti a mantenere il controllo e che lo porti sulla buona strada.
Ovviamente Violet, seppur titubante, accetta l’incarico, nonostante non sia in grado di aiutarlo perchè non ha mai superato niente. Però lei è una dolce crocerossina che proprio non riesce a tirarsi indietro dall’aiutare il prossimo. La prima sera che i due escono insieme, sapete in che modo lei cerca di aiutarlo a resistere al richiamo del sesso? Baciandolo alla prima occasione. Cavoli, che sponsor esemplare!
Ditemi voi con quale presunzione l’autrice crede che un bacio del genere messo lì a caso possa emozionarmi o eccitarmi. Zero spaccato, non ho provato nulla, il gelo totale, il vuoto cosmico. Niente farfalle allo stomaco e niente vampate di calore. Semplicemente il nulla.
In sostanza la storia si trascina pesantemente seguendo la tipica linea guida di questi romanzetti: Violet ha un’inspiegabile e illogica paura d’amare – la solita scusa che in queste storielle non manca mai – non riesce a lasciarsi andare all’istinto, ad abbandonarsi alle emozioni. Etica piuttosto discutibile e che peraltro non mette nemmeno in pratica, visto che senza troppi convenevoli gli salta addosso alla prima occasione.
Violet ha vissuto un’esperienza passata in famiglia che la porta saggiamente a credere fermamente che l’amore è qualcosa di deleterio e sofferente, di cui può e vuole fare assolutamente a meno.
Un uomo nella mia vita rappresenterebbe un guaio di cui non ho bisogno. Ho visto cosa può fare l’amore alle persone: le rende deboli e fragili, e può rovinargli la vita. Può essere distruttivo come una dipendenza.
Jet, invece, è praticamente l’opposto: è un uomo che non sa rinunciare al piacere, che segue costantemente le sue pulsioni e i suoi stimoli, bandendo la logica e condannando la razionalità. Vive di forti emozioni che riesce a provare soprattutto grazie alla musica, non sa resistere al richiamo delle tentazioni. Dietro questa sua facciata passionale, sfrontata e irriverente, Jet nasconde un segreto importante – anche se incomprensibile – e cerca di fare i conti con gli scheletri del suo armadio.
Non sono molto bravo a negarmi un piacere. E, a essere sinceri, non ho nemmeno voglia di imparare a farlo.
Per quanto la razionalità di Violet sia uno scudo grazie al quale cerca di proteggersi da sentimenti potenti e struggenti come l’amore, quegli occhi azzurri di Jet riescono a scalfire la sua barriera protettiva, riescono ad invadere il suo spazio personale e a scavalcare senza troppe difficoltà l’invalicabile muraglia di paura che si erge maestosa attorno a lei. Dal primo istante Violet prova una forte e bramosa attrazione nei confronti di quell’uomo, tanto da mentire riguardo la sua fantomatica dipendenza pur di continuare a frequentarlo come sua sponsor e trascorrere del tempo con lui.
Penso solo a lui. Jet dagli occhi profondi, Jet con un sorriso che fa fermare il cuore, Jet con il suo carico di problemi che lo rendono reale e più attraente di qualsiasi altro uomo abbia mai conosciuto.
Due persone completamente diverse, due poli opposti, gli antipodi in persona. Jet è istinto e Violet è controllo, due elementi in forte contrasto e contrapposizione, a cui è difficile cercare di dare un equilibrio.
Ma si sa, le passioni più intense sono quelle in cui l’equilibrio viene bruscamente interrotto per lasciare spazio al caos delle emozioni. Emozioni che, tuttavia, ho fatto davvero fatica a percepire.
Nonostante le premesse interessanti dovute effettivamente all’ambiente insolito in cui i due si conoscono, devo dire che questo libro non mi ha trasmesso e comunicato alcunché, per questo motivo faccio fatica a consigliarlo.
Quanto meno quando un libro è brutto posso consigliarvi di leggerlo solo per farvi un’idea o per darvi qualcosa di cui parlare, qualcosa che possa stuzzicare curiosità nel bene o nel male. Con questo romanzo non c’è nemmeno una vaga possibilità di catturare l’attenzione, perchè l’ho trovato davvero piatto, noioso e privo di contenuti.
Non posso esprimermi in merito la serie intera, può darsi che gli altri siano più carichi di significato, ma basandomi solo questa mia prima esperienza targata Leighton, posso dire che sono rimasta piuttosto delusa e basita.
Detto ciò, vi auguro una buona settimana e spero di avervi fatto un po’ di compagnia.
Un abbraccio,
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Alessia D.