Containment: quando un contagio divide una città.

Salve telefilm addicted, questa settimana vi parlerò di una mini-serie che se fosse stata portata ad una serie da più stagioni, non sarebbe stato assolutamente un peccato. E’ una serie tv un po’ cruda ed emotivamente forte, ma di quelle che ti tengono incollata/o allo schermo: sto parlando di…

Containment è una serie tv statunitense trasmessa da “The CW” e scritta e prodotta da Julie Plec, già autrice di The Vampire Diaries e The Originals, basata sulla serie belga “Cordon”.

L’episodio pilota è andato in onda il 19 aprile 2016, ma purtroppo la serie è stata cancellata il 12 maggio, nonostante gli ascolti discreti, in quanto era stata inizialmente – e quindi ora definitivamente – concepita come una miniserie.

Info serie tv

Titolo:  Containment

Prima tv USA: 19/04/2016 (The CW)

Prima tv ITA: inedita

In produzione: Sì

Genere: drammatico

Stagione/i: 1 – unica

Episodi: 13

Durata: 40 minuti/episodio

Personaggi principali: David Gyasi: Alex “Lex” Carnahan – Christina Moses: Jana – Chris Wood: Jake Riley – Kristen Gutoskie: Katie Frank – Claudia Black: Sabine Lommers – George Young: Victor Cannerts – Hanna Mangan Lawrence: Teresa – Trevor St. John: Leo.

Trama: Nella città di Atlanta, in Georgia, scoppia un’improvvisa epidemia e 10 chilometri della città vengono messi in quarantena. La serie segue le storie e la lotta per la sopravvivenza di alcune tra le 4000 persone rimaste bloccate all’interno della zona delimitata, il cordone. Lex Carnahan, ufficiale della Polizia di Atlanta al comando, cerca di mantenere la pace tra le strade della città in quarantena, rimanendo però all’esterno della zona chiusa. Il suo compito è reso ancora più difficile dalla presenza, all’interno dei quartieri in isolamento, della sua fidanzata Jana e del suo migliore amico nonché collega Jake. Altri personaggi tenuti in quarantena sono: la diciassettenne Teresa, incinta di 8 mesi e separata dal suo ragazzo che vive al di là dell’area delimitata; Katie Frank, un’insegnante elementare rimasta intrappolata con suo figlio e l’intera classe di studenti; il Dott. Victor Cannerts, ricercatore e responsabile della quarantena, alle prese con la ricerca di una cura. Al di fuori dell’area in quarantena troviamo Sabine Lommers: la donna cerca di aiutare il Governo a contenere la diffusione del virus.

Partendo dal presupposto che uno dei protagonisti principali mi piaciucchia parecchio, ossia il bel Chris Wood aka Jake – ve lo ricorderete nei panni dello stregone/fratello gemello/che viene decapitato da Damon, di nome Kyle in “The Vampire Diaries” – la storia che gira attorno all’epidemia con conseguente morte sanguinolenta in un’ Atlanta contemporanea mette un po’ d’ansia, ma intriga.

Ogni episodio è suddiviso in “giorni” e il pilot parte con la dicitura “tredicesimo giorno” in cui vediamo tutti i protagonisti principali tra le strade della parte di città in quarantena, che si ritrovano in mezzo ad una guerriglia urbana, e appena ti domandi “Che caspita sta succedendo qui?” vieni catapultato al “giorno uno” in cui fai “la conoscenza” del Paziente Zero, colui che ha portato il virus ad Atlanta. In tutte le puntate non mancheranno scene forti emotivamente condite con un po’ di sangue qua e la, che la cara Julie Plec ci ha abituato a vedere nei suoi prodotti televisivi più duraturi, tra cui TVD.

Il virus raccontato è patogeno e il contagio avviene attraverso i fluidi umani, quindi nessuno deve toccare chi è stato contagiato perché è letale al 100%. Troviamo spiegata anche la parte scientifica del virus, che ho molto apprezzato perché spesso nelle serie tv questo genere di spiegazioni vengono lasciate in secondo piano, e grazie a ciò “Containment” è credibile al 1000×1000. Ogni scena lascia la giusta dose di suspance che fa nascere la curiosità di capire il perché o il come si è arrivati a quel punto.

Ho trovato questa serie tv ben fatta e ben strutturata, ogni personaggio ha una propria psicologia e le vicende sono intrecciate tra loro non banalmente, ma in modo molto interessante e coinvolgente. Ovviamente ci sono misteri da svelare e individui che, in un primo momento, pensi siano brave persone ed invece, per i propri interessi, sono capaci di mettere a repentaglio la vita di persone innocenti.

Se siete ipocondriaci però non vi consiglio di guardare questa serie televisiva perché vi verrebbe voglia di lavarvi le mani molto di più del normale. Ve lo garantisco! 😉

Contagiamente vostra,

Gina.

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