Come ogni lunedì, oggi vi invito, care lettrici, a leggere calorosamente questa recensione a caldo e in super anteprima di un romanzo da voi tanto atteso. Sto parlando della nuova serie di Anna Todd: The Landon Series, che ha come primo capitolo il romanzo intitolato “Nothing more – Dopo di lei” che approderà nelle librerie italiane il 25 Ottobre, e a cui seguirà “Nothing more – Cuori confusi” che invece potremo leggere a partire dal 22 Novembre.
Anna Todd è un’autrice che sin dalla sua prima apparizione su Wattpad ha suscitato pareri decisamente contrastanti tra di loro: c’è chi la osanna, e chi la condanna.
Sono sincera: la serie After è molto discutibile, propone personaggi difficili e quasi impossibili da comprendere, per certi versi si potrebbe dire che sfocia nella diseducazione, narra di una storia profondamente deleteria, e insomma, tutte sappiamo quanto Hardin Scott più che un bad-boy sia un completo psicopatico e di quanto Tessa più che una brava ragazza sia una completa idiota, ma a modo loro, in un modo che definirei del tutto incomprensibile, hanno rubato il cuore di milioni di lettori, e fino al terzo romanzo della serie, avevano lasciato un’impronta ben radicata anche nel mio di cuore, che fa decisamente più fatica ad affezionarsi a personaggi così fastidiosamente complicati.
Detto ciò, dopo aver letto questo primo capitolo della sua nuova serie che ha come protagonista il tenero Landon, migliore amico di Tessa e fratellastro di Hardin che si è sempre trovato tra due fuochi, devo dire che ho riscoperto un mancato entusiasmo per quest’autrice, e sono contenta di averle dato una seconda possibilità. E adesso vi spiegherò il perchè. Mettetevi comode, perchè non so quanto lunga potrà essere questa recensione, trattandosi dello spin-off di una delle serie più discusse degli ultimi anni. E mi raccomando: leggete fino alla fine perchè la nostra Ilaria ha una notizia per voi.
TITOLO: Nothing more – Dopo di te
AUTRICE: Anna Todd
GENERE: New Adult
CASA EDITRICE: Sperling & Kupfer
PREZZO: eBook 8,99 €
TRAMA: New York, con i suoi grattacieli vertiginosi e la vita frenetica, è forse l’ultimo posto al mondo in cui Landon Gibson avrebbe immaginato se stesso. Eppure, quando la sua ragazza di sempre, Dakota, si trasferisce lì per studiare danza, decide di seguirla. Una nuova vita lo aspetta nella città che non dorme mai. Insieme però a un’amara sorpresa. Poco dopo il suo arrivo, infatti, Dakota rompe con lui. Per Landon è una doccia fredda. Ha sempre pensato che New York sarebbe stato l’inizio del suo futuro, non certo la fine del suo passato. Mentre ora deve trovare la forza di ricominciare, dopo di lei. Per fortuna al suo fianco, c’è Tessa, la sua migliore amica. Insieme condividono un minuscolo appartamento a Brooklyn e… il cuore spezzato. Anche se impacciato e un po’ingenuo, Landon è però bello, gentile, atletico e divertente, e non passa molto tempo prima che nuovi occhi femminili si posino su di lui. Molte sorprese attendono il suo cuore. Ma trovare la propria strada non sarà facile, perché l’amore, a volte, è un vero casino. Messo alla prova, Landon saprà confermarsi il bravo ragazzo, fedele, serio e perfetto, il “marito ideale” che tutti credono?
Come dicevo, vorrei cercare di parlare di questo romanzo isolandolo completamente da After, perchè dopo una carrellata di romanzi in cui il povero Landon Gibson si è sempre barcamenato tra Tessa e Hardin dispensando consigli, correndo in loro aiuto, sopportando le loro sfuriate apocalittiche, adesso è giunto il momento che questo personaggio da noi tutte amato – e sopratutto compatito – abbia il suo momento di gloria.
Purtroppo, però, il collegamento ad After è immediato, e non posso fare a meno di proporvi una sorta di comparazione tra queste due serie, scritte dalla stessa penna, ideate dalla stessa mente, eppure completamente opposte. C’è da dirlo, ragazze mie: la Todd si è messa decisamente alla prova!
Per ben cinque libri le ho condannato il fatto che non sapesse scrivere di altro, se non di sfuriate tra un Hardin ubriaco e una Tessa completamente incapace di imporre la sua autorità, sfuriate che si concludevano sempre con l’arrendevolezza con cui Tessa dopo continue umiliazioni e mancanze di rispetto, in maniera più che arrendevole risolveva i problemi a letto. Anzi, più che risolvere – perchè per cinque libri questi due ragazzi non risolvono proprio un bel niente – direi accantonare, dal momento che lei non è mai, e dico mai, riuscita a farsi valere.
All’inizio apprezzavo il personaggio di Tessa perchè mi ricordava una versione di me stessa di cui, ad oggi, non vado tanto fiera: arrendevole, debole, fragile, completamente svampita e così buona da risultare snervante. Mi sentivo legata a lei, perchè anche io a sedici anni, completamente inesperta in fatto di relazioni, mi sono fatta abbindolare non poco dalle paraculate (passatemi il francesismo, non me ne vogliate!) del mio ragazzo. Ma il punto è questo: avevo sedici anni, era la mia prima storia, ero un’adolescente insicura e piena di complessi. Tessa invece di anni ne ha diciannove, ha alle spalle una relazione piuttosto lunga e stabile e quindi si dà per scontato che sappia più o meno come in una coppia deve esserci rispetto ed equilibrio (ingredienti che nel suo rapporto con Noah, il suo storico ex ragazzo, erano ben radicati e forse anche troppo), e posso capire lo stordimento che uno come Hardin può dare ad una ragazza razionale e tradizionale come lei, ma dopo una, due, tre, dieci, venti, trenta scenate in cui ti tradisce, ti abbandona, ti umilia, tesoro mio, direi che sei tu che permetti a lui di continuare a perseverare negli errori senza che provi a mettervi fine. Tant’è vero, che dopo quintali e tonnellate di tira e molla, quando Tessa si sveglia e decide di lasciarlo definitivamente, Hardin cambia radicalmente. Se avesse avuto il coraggio di farlo prima, con tutta probabilità avremmo evitato cinque libri che parlano decisamente delle stesse dinamiche e delle stesse situazioni fino allo sfinimento – e nel mio caso, fino allo schifo.
Tra tutti questi tira e molla, tra tutte queste scenate megagalattiche, tra tutti questi piagnistei, c’era lui… La persona pi equilibrata di tutta la saga: Landon. Landon che è buono e generoso con tutti, altruista e comprensivo, sempre calmo e mai aggressivo. Un personaggio buono come il pane, ma che non diventa mai snervante. Tutt’altro: lo rimpiangevo a vederlo messo lì, tra tutti quei personaggi assurdi, a partire dai genitori fino ai compagni di collage.
Era decisamente l’unico personaggio salvabile: un eccellente studente, un bravo figlio, un buon amico e un dolce fidanzato. Peccato che Dakota, la sua fidanzata di sempre, decide di lasciarlo non appena si trasferisce per studiare danza a New York. Il punto è che non lo fa subito: lo fa proprio quando lui ha organizzato di tutto punto la sua partenza e il suo trasferimento a New York per seguirla. E così si ritroverà solo nella Grande Mela, lontano dai suoi affetti, per aver seguito una ragazza che l’ha mollato per viversi la libertà che probabilmente non ha mai avuto, dal momento che si sono fidanzati da ragazzini.
A condividere le sue pene d’amore c’è Tessa, anche lei appena uscita da una sfiancante relazione con Hardin. Insieme dividono un appartamento, lavorano e studiano. La sua vita è regolare, lineare, piatta. Collage, caffè e appartamento sono gli unici posti che vede. Tutto scorre tranquillo, forse fin troppo.
La mia solitudine non mi sembra così brutta rispetto all’alternativa di un cuore infranto.
Per tutta la narrazione, la Todd ci fa entrare in estremo contatto con i pensieri più intimi e reconditi di Landon, tanto è vero che lo conosciamo come le nostre tasche. Infatti possiamo notare come Landon faccia sempre dei chilometrici sproloqui e monologhi in cui parla di sé, in cui comunica i suoi pensieri e le sue sensazioni, in cui si fa domande e si dà delle risposte, coinvolgendo anche noi in maniera diretta. Alle volte questi monologhi interiori si trascinano troppo duramente occupando pagine e pagine, e molto spesso sarei voluta andare oltre, per il semplice fatto che fondamentalmente i suoi pensieri sono sempre gli stessi: lui non è il classico cattivo ragazzo che attrae le donne come un magnete, lui è di quanto più lontano ci sia da questo tipo di persona. E lui ne è consapevole, altrochè se lo è.
Non voglio sforzarmi di fare il figo. Sono sicuro che non lo sarò mai: non lo sono mai stato, e mi va bene così. Inoltre, preferirei non competere con i milioni di uomini perfetti che ci sono là fuori, e tenermi piuttosto i miei libri, sperando magari di avere abbastanza fortuna da trovare una donna a cui piacciano.
La sensazione che ho avuto durante il corso della lettura è che Landon facesse da portavoce ad Anna. Perchè? Ve lo spiego subito. La critica maggiormente mossa a quest’autrice, è stata la sua completa incapacità di scrivere qualcosa di diverso dagli atteggiamenti violenti, claustrofobici e petulanti di Hardin e della estrema e eccessiva comprensione di Tessa. Con la serie Nothing More è come se avesse voluto dimostrare il contrario, disegnando profili psicologici in netta contrapposizione con i protagonisti con cui è riuscita ad ottenere un simile successo.
Mi spiego meglio: Tessa e Hardin sono gli antipodi di Landon, Dakota e Nora, personaggi attorno a cui ruota in maniera forse un po’ sconclusionata tutta la storia.
Sembra che con Landon voglia dimostrare che lei è assolutamente consapevole di aver ideato un protagonista maschile decisamente pessimo e un modello improponibile a delle ragazzine ai primi sbalzi ormonali, ed è attraverso i suoi monologhi in cui si professa il ragazzo perfetto che vuole far capire a chi l’ha sempre criticata, che Anna Todd non è solo Hardin Scott. Tant’è vero che ho colto delle frecciatine indirizzate al caro Hardin e a chi lo osanna…
Se un uomo non spacca la faccia a chi ci prova con la sua ragazza, non significa che non gliene freghi niente di lei. Se non la sorveglia e non dà fuori di matto ogni volta che lei parla con un altro maschio della specie, non significa che sia debole o disinteressato. Significa solo che si controlla, che è rispettoso e abituato a essere un elemento funzionale della società. Che comprende che tutti hanno bisogno del proprio spazio e che ogni donna ha bisogno di un’occasione per costruirsi la sua indipendenza. Non capirò mai perché per i bravi ragazzi sia così dura.
Però c’è da dire che Anna in realtà non è dalla parte dei bravi ragazzi come Landon, perchè puntualmente, quando sembra voglia trasmettere il messaggio secondo cui anche un bravo ragazzo può conquistare il cuore di una donna, eccola che propina scene in cui il personaggio femminile di turno sembra denigrarlo, e fa passare il messaggio secondo cui Dakota lo lascia proprio per il suo eccessivo altruismo, e Nora (sexy chef di qualche anno più grande che abbiamo già incontrato in After) non accetti di provare attrazione per lui perchè troppo timido e impacciato (alias sfigato).
Detto ciò, penso che avrete notato il mio mancato riferimento alla trama, per il semplice fatto che c’è poco da dire: Landon è cresciuto, sta diventando uomo, conserva il suo rispetto e la sua generosità, ma nel frattempo fa attività fisica per mantenersi in forma, per cui ecco che spuntano i famosi addominali. Ora, se la Todd fosse stata coerente, oltre che bravo, lo avrebbe lasciato anche semplicemente e comunemente bello, senza trasformare anche lui in un figo di proporzioni epiche dagli addominali perfettamente scolpiti. Sarebbe stato più adeguato far passare il messaggio che non per forza bisogna essere bello e dannato, ma anche carino e dolce, per far innamorare una donna. E invece no, gli addominali e il culo sodo non possono mancare per nessuna ragione al mondo, neanche quando si tenta di sfatare un mito in maniera – in questo caso – del tutto poco convincente.
Ma a chi vuoi darla a bere, Anna? Ammetti che ti è mancato scrivere di uno psicopatico dispensatore di orgasmi, tanto siamo tra donne…
Prima ho accennato a Dakota e Nora, ragazze così diverse tra di loro, ma inspiegabilmente attratte da Landon. Solo che entrambe non lo accettano, entrambe lo snobbano, entrambe lo rifiutano quando la tensione sessuale sale alle stelle, e entrambe sono gelose di lui. Insomma, il classico caso in cui una donna è attratta da un bravo ragazzo, ma non vuole accettarlo perchè ha bisogno di brividi e pulsioni che apparentemente un tipo equilibrato come Landon non può dare. Infatti vedremo Landon barcamenarsi tra la sua ex ragazza che dopo averlo lasciato e ignorato per sei mesi va in escandescenze quando lo vede con un’altra, e Nora, donna sexy e sfrontata che non ci penserebbe due volte ad andare a letto con lui, seppur non riesca a capire come possa lei essere infatuata di un tipo come Landon.
Landon non sa se abbandonarsi alla libertà, ai brividi e alla passione che Nora gli regala, o se tornare sui suoi passi, se accogliere nuovamente Dakota nella sua vita, se lasciarsi andare all’eccitazione o se ritrovare l’amore, e di certo non si può dire che la Todd non sia in fissa con i cliffhanger, perchè il libro finirà con un Landon decisamente confuso e destabilizzato dagli atteggiamenti ambigui e privi di logica di queste due donne.
Da un lato c’è l’amore della sua vita, la ragazza che ha cercato di proteggere da un padre violento, una ragazza che ha cercato di risollevare alla morte del fratello, una ragazza che l’ha lasciato per coltivare i suoi sogni, e lui gliel’ha lasciato fare, perchè sapeva quanto importante fosse per lei dedicarsi alla sua passione senza vincoli o distrazioni. Landon le era accanto, ma non era bastato. Improvvisamente Dakota sembra essere stanca della sua bontà e delle sue premure, e per un po’ si allontana da lui, pentendosene amaramente quando se lo ritrova di nuovo davanti. Del resto, come dice lei, Landon è il suo rifugio, con lui si sente protetta. Lui sa come prenderla, come calmarla, come confortarla. Dakota è il classico esempio di donna che lascia il fidanzato storico per provare quei brividi e quell’adrenalina che le sono mancati durante l’adolescenza. E per un po’ li prova, va a letto con altri ragazzi, comincia nuove frequentazioni, ma poi comprende che nessun brivido eccitante può essere più forte e appagante quanto un uomo che oltre che spogliarti, sa anche vestirti di amore, fedeltà e rispetto.
Ieri sera ha fatto la sciocca, era la vecchia versione di Dakota, quella che amava stare con me, la sciocca che ho amato per metà della mia vita. Ora il sole è sorto e lei è scomparsa dal mio letto portandosi via la luce.
Dall’altro lato, invece, abbiamo Nora: la donna più grande, che sa come toccarlo, come stuzzicarlo, come provocarlo. Nora gli fa perdere la testa con quel corpo sinuoso, con la sua sfrontatezza e il suo essere dannatamente sensuale e sfacciata. Nora è quello che, esattamente come a Dakota, è mancato anche a lui: quella passione e quel desiderio carnale fine a se stesso, una voglia destinata ad essere passeggera, perchè in un bel corpo ti ci tuffi, ma in una bella mente ti ancori.
Adesso sono tra le sue cosce e il mio corpo non potrebbe esserne più consapevole. Sono così maledettamente attratto da lei che ho male, fisicamente e mentalmente, dappertutto: è come una pugnalata, un mix confuso di desiderio e bisogno.
Ovviamente, scopriremo come si evolveranno le cose nel secondo romanzo della serie, in quanto la fine ci lascia decisamente a secco, in maniera piuttosto irritante.
Una cosa che non ho mai messo in dubbio e non ho mai contestato alla Todd, è il suo stile. Il suo modo di scrivere mi coinvolge, mi rapisce, mi trascina, e forse è stato proprio questo suo modo di narrare le vicende che mi ha indotto a continuare la saga di After nonostante mi avesse fracassato le scatole già al secondo libro.
Stesso discorso vale per questo suo nuovo lavoro: sa essere coinvolgente, sa rendere il lettore partecipe, anche se in questo caso si è dilungata troppo con i monologhi interiori di Landon.
Sono curiosa di sapere come gestirà questo triangolo, e spero non incapperà in atteggiamenti diseducativi come è successo nella sua serie precedente, anche se questi personaggi sembrano essere tutti obiettivamente tranquilli e sani di mente.
Ve lo consiglio? A questo punto, se siamo sopravvissute ad After, possiamo decisamente sopravvivere a Nothing More.
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