“Nothing more 2, Cuori confusi” di Anna Todd – Recensione in anteprima!

Book by:
Anna Todd
Price:
eBook 8,99€

Reviewed by:
Rating:
3
On Novembre 21, 2016
Last modified:Novembre 21, 2016

Summary:

Eccoci di nuovo a parlare della nuova Landon Series di Anna Todd con il suo secondo volume dedicato al triangolo amoroso di Landon, Dakota e Nora. Pronte a scoprire cosa sta succedendo nella frenetica vita di Landon? Seguirà la strada più sicura che lo porterà tra le braccia della donna che ha sempre amato, o imboccherà la strada sconosciuta, quella che sa dove conduce ma che non sa se è quella giusta? Scopritelo anche voi!

Salve a tutte care amiche lettrici, eccomi di nuovo qui con voi a parlare in super anteprima del secondo volume della Landon Series di Anna Todd: Nothing More – Cuori confusi che uscirà in Italia domani – il 22 Novembre – grazie alla casa editrice Sperling&Kupfer.

TITOLO: Nothing more – cuori confusi
AUTRICE: Anna Todd
GENERE: New Adult
CASA EDITRICE: Sperling&Kupfer
PREZZO: eBook 8,99€
TRAMA: La vita di Landon a New York non sta andando esattamente come aveva immaginato. E il suo cuore è più confuso che mai, in balia di Dakota, la sua fidanzata di sempre, e Nora, la nuova amica di Tessa. La promessa di restare soltanto un amico per entrambe sembra impossibile da mantenere. Perché Dakota è tutto ciò che Landon ha sempre voluto, la sola persona con cui sia stato, il suo primo e unico amore. Per Landon, non è mai stata una semplice tappa, ma la meta. E ora che lei è tornata nella sua vita, all’improvviso, dopo averlo lasciato senza troppi convenevoli appena arrivato a New York, ogni volta che la guarda Landon non può fare a meno di pensare ai tanti momenti trascorsi insieme. I baci, le carezze e le lacrime. Per lui, Dakota è un libro aperto. Non certo come Nora. Sfuggente e intrigante, Nora è una specie di enigma. Con lei, Landon ha la costante sensazione di trovarsi davanti a un mistero difficile da svelare, e ne è attratto come da un frutto sconosciuto e proibito. All’apparenza mondi opposti, Nora e Dakota hanno però più cose in comune di quelle che vorrebbero. Ed entrambe sono determinate a conquistare il cuore di Landon. Ma quanti ostacoli è disposto a superare lui per trovare il proprio amore infinito?

Recensione

Se state leggendo questa mia recensione, do per scontato che abbiate già letto quella dedicata al primo volume della serie: Nothing More – Dopo di lei, altrimenti il discorso che sto per affrontare non vi sarà del tutto chiaro.
Sostanzialmente durante la lettura del primo volume ero rimasta piacevolmente sorpresa da questo nuovo progetto di Anna Todd, anche se – ovviamente – nutrivo ancora forti perplessità e numerosi dubbi riguardo lo sviluppo della storia di Landon Gibson, personaggio che durante la saga di After ho letteralmente amato.

Landon è un protagonista maschile a cui noi, accanite divoratrici di romance, non siamo abituate. La Todd con questo suo personaggio smonta decisamente tutte le congetture speculate sulla sua identità di scrittrice: molte di noi le hanno sempre recriminato una aberrante fissazione con gli stereotipi, e in particolar modo, una maniera poco sana di delineare il profilo psicologico di Hardin Scott, protagonista maschile con cui è riuscita a diventare una acclamata autrice di successo, tanto da far accaparrare i diritti del suo lavoro ad una nota casa cinematografica per una trasposizione in film, privilegio concesso a pochissimi scrittori al giorno d’oggi, ma obiettivo e desiderio comune a tutti gli scrittori presenti sulla superficie terrestre.
Che la cosa sia stata moooolto fomentata ed esasperata dalle directioners che l’hanno seguita con eccessivo entusiasmo dai suoi primi capitoli su Wattpad trattandosi di una fan fiction dedicata ad Harry Styles è un mio mero e personalissimo parere, ma che non posso esimermi dal condividere con tutte voi.

Tornando a noi, avete presente la saga di After? Beh, se siete qui sono certa che vi è passata tra le mani, perchè il clamore legato a questa serie è stato così dilagante e divorante che sono completamente sicura che tutte voi abbiate cominciato la serie. Ho più dubbi riguardo al fatto che tutte voi l’abbiate portata a termine, lo ammetto, ma non ho alcun dubbio sul fatto che tutte voi vi siate imbattute in una delle serie più discusse degli ultimi anni.
Quindi, assodato ciò, sono certa che ricorderete l’infinita carrellata di eventi, fatti, drammi, situazioni, tira e molla, complicazioni, peripezie, evoluzioni dei personaggi, caos emotivi che vi hanno tenuto compagnia durante i cinque libri dedicati a Tessa Young e Hardin Scott. Il dinamismo della prima opera letteraria della Todd è stato sicuramente il suo marchio di fabbrica, il suo fiore all’occhiello, ma anche il suo tallone d’Achille. Mi spiego meglio: in After possiamo individuare milioni di situazioni particolari, di colpi di scena, di comparse di personaggi improvvisi ed inaspettati, di capovolgimenti assurdi, un caos totale di fatti ed eventi che inizialmente riuscivano a mantenere viva e iperattiva l’attenzione del lettore, ma che poi, a lungo andare, sono diventati troppo pesanti ed eccessivi, quasi poco credibili. Quello che all’inizio era stato il suo punto di forza, a partire dal terzo libro è diventato il suo punto debole. Nella serie Nothing More non vedrete nulla di tutto ciò.

Il  modus operandi della Todd cambia radicalmente, il dinamismo sfrenato lascia spazio ad una confortevole staticità, uno scorrere lento e tranquillo degli eventi che rende questa sua seconda opera più credibile e più vera. Ammetto che, probabilmente, anche in questo caso la Todd ha seri problemi a dosare il ritmo della narrazione: se in After era troppo veloce e frenetica, in Nothing More è troppo lenta e piatta.
E no, non sono io ad essere troppo puntigliosa, ma è qualcosa che si percepisce sin da subito. Con Nothing More assistiamo ad una Anna Todd completamente diversa, che scrive di personaggi e storie totalmente opposte a quelli che abbiamo riscontrato nel suo primo lavoro.

Landon è una persona calma, pacifica, generosa, ma eccessivamente insicura. La sua insicurezza è la componente che più ci terrà compagnia attraverso il viaggio nei suoi sentimenti e nella sua lotta interiore.
In questo secondo romanzo vedremo Landon barcamenarsi tra Dakota, la sua prima fidanzata che dopo una lunga storia d’amore lo lascia per dedicarsi egoisticamente alle sue ambizioni dopo che lui ha mollato tutto per seguirla a New York, e Nora, una giovane donna bella e passionale quanto misteriosa ed enigmatica.

Durante il primo romanzo (Dopo di lei) abbiamo conosciuto Dakota, la storica fidanzata con scarpette e tutù che è comparsa svariate volte nella saga di After, ma che non abbiamo mai incontrato davvero fisicamente, o almeno non abbastanza da poterla conoscere. Tutto quello che sapevamo di lei è che sognava di diventare una famosa ballerina e che si era iscritta ad un importante accademia a New York per seguire il suo sogno e tentare di realizzarlo. Landon aveva deciso di interrompere gli studi presso la Washington University per seguire la sua fidanzata, il suo amore di sempre, ma poco prima di partire per raggiungerla e andare a convivere insieme, lei lo lascia inavvertitamente per coltivare i suoi interessi e per intraprendere la sua strada senza di lui.
In Dopo di lei la vediamo finalmente materializzarsi davanti ai nostri occhi in tutto il suo splendore mulatto, ma non si può dire che la nostra ballerina, rea di essere una insensibile che ha lasciato un ragazzo d’oro come Landon proprio quando aveva già organizzato la sua partenza per la Grande Mela,  ci abbia fatto una buona impressione.
Sin dal primo momento comprendiamo che dopo ben sei mesi in cui si è concessa tutto e, per certi versi, a tutti, sembra ritornare sui suoi passi solo quando apprende che Landon sta cominciando a dimenticarsi di lei, a superare la sua delusione per la loro brusca e inaspettata rottura, e che sta provando interesse per un’altra donna: la bellissima e sexy Nora. Insomma, la classica ex che compare solo quando vede che l’uomo che ha lasciato sta cominciando a vivere di nuovo. E Landon, che sicuramente non è ingenuo come può sembrare, inizialmente sembra accogliere a braccia aperte Dakota, che tra un piagnisteo e un altro, una scenata di gelosia e un’altra, sembra riuscire ad esercitare un certo controllo su di lui. Piano piano, però, Landon comincia a capire che probabilmente le emozioni che prova in compagnia di Dakota sono semplicemente generate dai ricordi e dal passato, ma non dal momento e dal presente.

«Negli ultimi tempi ho pensato tanto a te.»
«In che senso?» 
«È che ti amo, Landon.» Lo dice con noncuranza, come se quelle parole non sbloccassero qualcosa in me, un nodo strettissimo proprio in mezzo al petto, che attendeva da sempre di essere sciolto, per mitigare il dolore. Non glielo sentivo dire da prima che mi trasferissi a New York. Una volta quelle due parole mi sembravano naturali, come se mi si chiamasse per nome… adesso no

Nel secondo romanzo, invece, conosciamo meglio la sfuggente e introversa Nora, che solitamente l’abbiamo vista solo nei panni di chef intenta a preparare un appetitoso e goloso dolce, ma non siamo mai riuscite a carpire qualcosa di più di questo strano personaggio che la Todd sembrava piazzare qua e là senza un vero e proprio filo logico.
Landon sente che la passione nei confronti di Dakota è cominciata a scemare nell’esatto momento in cui ha compreso che probabilmente il suo è solo un capriccio, un tentativo disperato di marchiare il territorio. La passione che prova per Nora, invece, se all’inizio pensava fosse legata solo a una potente quanto fine attrazione fisica, adesso sente che in realtà è dettata da qualcosa di più: da un profondo desiderio di conoscerla, rassicurarla e proteggerla da ciò che la tormenta, quel segreto che fuoriesce dai suoi sguardi gelidi e imperscrutabili.

«Non sai quanto sono pericolosa per te.»
Le parole le escono veloci di bocca e i suoi occhi si schiudono leggermente… il mio cuore ha un sobbalzo. Là c’è dolore, un dolore profondo nascosto tra il verde scuro e le screziature marroni. Lo vedo per la prima volta, ne sento il peso nei suoi occhi socchiusi. Qualcosa scatta e va a posto dentro di me, ma non ho parole per spiegarlo. Voglio guarirla. Voglio che sappia che andrà tutto bene. Voglio che sappia che il dolore è permanente solo se glielo permettiamo. Non conosco l’origine del suo, ma sono sicuro che farei di tutto per eliminarlo. Le mie spalle sono in grado di reggere il peso del suo dolore. Sono forti, nate per sostenere; devo farglielo sapere. Adesso mi sento ferocemente protettivo nei suoi confronti, come se dovessi difenderla tutta la vita.
«Non sai in cosa ti stai cacciando»
«Non mi importa»

Fondamentalmente non ho molto da dire riguardo questo secondo romanzo. Già nel primo avevo riscontrato un ritmo lento e che spesso rischiava di diventare noioso, proprio perchè l’autrice temo abbia dato troppo spazio ai monologhi interiori di Landon, alle sue insicurezze, alle sue paure e alle sue paranoie.
Credo che questa serie, di fondo, abbia un solo, unico e preciso problema: non è una serie.
Leggendo i romanzi ho avuto come la sensazione che in realtà il romanzo fosse solo uno, ma che è stato diviso in tre libri brevi per motivi che io, personalmente, fatico a comprendere. Se la storia scorre lenta credo non sia solo un fattore legato a una questione di ritmo della narrazione, quanto nel fatto che ogni qualvolta accade qualcosa di realmente significativo, la narrazione viene tragicamente sospesa per essere poi ripresa nel libro seguente.
Molto probabilmente se Nothing More fosse nato come romanzo unico e auto conclusivo sarebbe stato più piacevole da leggere, non solo per evitare i fastidiosi finali cliffhanger, quanto per il fatto che se già la storia è molto semplice e poco articolata, smembrandola in tre libri dà la sensazione di qualcosa di incompiuto, che non sa che direzione prendere e dove andare a parare.
Complice di questa instabilità è sicuramente il fatto che la Todd dipinge minuziosamente il profilo psicologico e caratteriale di Landon, ma dice davvero poco dei due personaggi femminili. Se di Dakota siamo riuscite a comprendere qualcosa grazie ai ricordi di Landon che sopraggiungevano ogni volta che se la ritrovava davanti, di Nora sappiamo solo che è bellissima, che sa cucinare e preparare dei dolci buonissimi, e che si ritiene pericolosa per Landon a causa di un segreto che nasconde.
Alle volte la Todd si perde in dettagli insignificanti, spreca tempo e pagine nel raccontare episodi davvero vuoti e privi di contenuti – come ad esempio un capitolo dedicato a descrivere la lunga fila al caffè dove Landon lavora o la sua disperata ricerca del carica batterie – quindi fatti davvero insulsi e insignificanti, e poi silura in tempo record scene più importanti che danno senso alla storia.
Il problema maggiore della Todd, a mio avviso, è che con Nothing More si è voluta allontanare troppo dalla sua vera identità di scrittrice, scrivendo di personaggi che, a mio modesto parere, non la convincono davvero e a cui fatica ad affezionarsi. E questo, infatti, lo dice proprio lei nei suoi ringraziamenti:

L’idea di scrivere questo libro mi è venuta un po’ di tempo fa, quando non avevo ancora parlato con nessun editore della serie After. In quel periodo scrivevo su Wattpad cercando di capire cosa fare della mia vita. Ero entusiasta del mio progetto, e non vedevo l’ora di immedesimarmi con Landon. Quando alla fine mi sono messa all’opera, però, ho scoperto con sorpresa che non mi divertivo molto. La storia mi piaceva, certo, eppure c’era un non so che di stonato: avevo la sensazione che mancasse qualcosa, ma non capivo cosa. Scrivevo senza sosta, nelle hall degli hotel e nelle caffetterie affollate e, quando rileggevo, il testo mi sembrava incompiuto, come se leggessi la mia storia scritta da un altro.  Così, mentre la data di consegna si avvicinava sempre più, sapevo che la storia era buona, però non mi sentivo soddisfatta come quando avevo scritto la prima serie di romanzi. Sono davvero una scrittrice? mi sono chiesta a quel punto. E se la mia energia creativa si fosse esaurita con After?

Obiettivamente credo che la Todd si sia cullata sul personaggio di Landon per paura di allontanarsi da After, dalla sua scialuppa di salvataggio, da quei due personaggi che le hanno stravolto la vita, e sinceramente, da autrice emergente, posso assolutamente capire l’attaccamento che lei prova per Tessa e Hardin: è grazie a loro due se oggi può dichiararsi un’autrice affermata, quindi da questo punto di vista sarei ipocrita nel recriminarle qualcosa.
È pur vero, però, che il suo poco entusiasmo per questa storia è drammaticamente percepibile. Ciò non toglie che sia comunque una lettura piacevole, tranquilla, pacata. Inoltre, stilisticamente parlando, è scritta molto bene e personalmente trovo lo stile fluido, diretto e semplice della Todd molto gradevole.
Spero davvero che queste mie impressioni vengano sgretolate andando avanti con la lettura della serie, perchè se c’è una cosa che amo è proprio quella di ricredermi, rivalutare e cambiare idea.
Quindi, non posso che dire che sono in trepidante attesa per il seguito di questa saga, perchè anche questo romanzo ci lascia con l’acqua alla gola, non lascia trapelare assolutamente nulla e ci lascia più spiazzate, confuse e interdette di prima. Attendo impaziente Nothing Less, curiosa di sapere come si evolveranno le diverse dinamiche e in che modo si svilupperà il triangolo Landon, Dakota, Nora.

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Grazie per aver seguito il blog anche oggi!
Un abbraccio,
Alessia D.

Eccoci di nuovo a parlare della nuova Landon Series di Anna Todd con il suo secondo volume dedicato al triangolo amoroso di Landon, Dakota e Nora. Pronte a scoprire cosa sta succedendo nella frenetica vita di Landon? Seguirà la strada più sicura che lo porterà tra le braccia della donna che ha sempre amato, o imboccherà la strada sconosciuta, quella che sa dove conduce ma che non sa se è quella giusta? Scopritelo anche voi!

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