Ciao a tutte ragazze, eccomi di nuovo qui con voi a parlarvi in anteprima dell’ultimo romanzo pubblicato della Landon Series di Anna Todd: Nothing less – Fragili bugie, che sarà reperibile in Italia a partire dal 10 gennaio, e a cui seguirà Nothing less – Ora e per sempre a febbraio.
TITOLO: Nothing less – Fragili bugie
AUTRICE: Anna Todd
CASA EDITRICE: Sperling & Kupfer
GENERE: New Adult
PREZZO: eBook 8,99€
TRAMA: Sotto il cielo di New York, Landon sta facendo del suo meglio per rimanere il bravo ragazzo di sempre, timido e impacciato, ma non è facile resistere alle tentazioni. E le sue buone intenzioni scompaiono ogni volta che i suoi occhi incontrano quelli di Dakota o… di Nora. Landon sa di non poter continuare a stare in bilico tra tutte e due, ma fare una scelta sembra quasi impossibile. Entrambe non fanno che confonderlo. Dakota un giorno gli dichiara il suo amore, e il giorno dopo scompare. E Nora non è da meno. Pur di conoscerla meglio, Landon le ha promesso di lasciarle il suo spazio, anche se in verità muore dalla voglia di sapere tutto di lei: da quanti cucchiaini di zucchero mette nel caffè a qual è la sua canzone preferita. Ma troppe bugie e segreti si nascondono nell’ombra. Landon non sa che fare, e questa volta non può nemmeno contare sull’aiuto di Tessa: la testa e il cuore dell’amica sono ancora presi da Hardin, che, in arrivo a New York, rischia di mandare all’aria quel precario equilibrio conquistato a fatica…
Recensione
A quanto pare la Landon Series sta per superare il quantitativo di romanzi della serie di After, e, se devo essere sincera, le serie così lunghe, che hanno come protagonisti sempre gli stessi personaggi, non mi fanno impazzire. A maggior ragione nel caso della Todd, che è conosciuta in tutto il mondo come un’autrice con del potenziale, ma che offusca con la sua implacabile voglia di strumentalizzare i suoi libri rendendoli semplice merce a scopo di lucro per le case editrici americane ed europee, che smembrano i suoi romanzi in una serie infinita solo per questione di marketing e per marciare sul nome dell’autrice. Peccato che, come già vi avevo detto tempo fa durante l’ultima recensione dedicata a Nothing More – Cuori confusi, questa non è una serie nel modo più assoluto.
Mi spiego: è evidente che i romanzi, che a stento sarebbero potuti essere una trilogia, siano stati volutamente e intenzionalmente smembrati per vendere di più, perchè la storia di Landon non è una storia che ha l’esigenza di essere sviluppata in cinque libri di un numero di pagine piccolissimo. Non riesco a comprendere fino in fondo questa scelta dell’autrice, perchè parliamoci chiaro: ho trovato anche After una sorta di minestrone e di brodaglia allungata con dell’acqua, ma quanto meno non si può negare che nei libri si sviluppano dinamiche interessanti, evoluzioni dei personaggi, imprevisti e colpi di scena. Insomma, il materiale c’era, l’espediente per continuare la storia era sempre ben servito, forse anche troppo, considerando il numero esorbitante di situazioni assurde che si vengono a creare.
Nel caso di Nothing More e Nothing Less non accade nulla di realmente significativo, i primi due libri scorrono lenti e piatti, senza che accada nulla di interessante.
Qualcosa sembra smuoversi a partire da Fragili bugie, ma anche in questo caso, nulla che stuzzica la tua curiosità. Landon si ritrova sempre al punto di partenza: si trova in bilico tra una ex che un giorno gli dichiara amore e quello dopo sparisce, e una donna che il giorno prima sembra voler andarci a letto, e quello dopo lo ignora.
Dakota e Nora sono due personaggi che proprio non riesco a capire, in particolar modo la prima. La seconda, invece, è del tutto indecifrabile: sembra avere dei segreti inconfessabili, una sorta di invalicabile muraglia che la separa dal resto del mondo, alle volte sembra sciogliersi, e poi torna a chiudersi a riccio tagliando fuori Landon.
E in quanto a quest’ultimo, beh, se all’inizio lo trovavo un personaggio così ben delineato da apparire sorprendentemente reale, adesso non riesco più a trovarmi in sintonia con lui: eterno indeciso, paranoico, insicuro. Le sue debolezze sono assolutamente comprensibili, certo, ma in un romanzo ci si aspettano sempre personaggi che, seppur con una valanga di difetti, sappiano comunque entrare in empatia con il lettore. Ahimè, romanzo dopo romanzo, Landon si allontana sempre più da me e dalla mia capacità di poter sopportare i suoi estenuanti monologhi.
Già a partire dallo scorso romanzo cogliamo in Landon un certo disinteresse nei confronti di Dakota, sembra che finalmente stia riuscendo a voltare le spalle al suo passato, anche se si sente sempre in dovere di proteggerla dalle sue paure, cosa che si ritroverà a fare anche ora. Certamente nel suo disinteresse per Dakota, Nora ha un ruolo cruciale: quella ragazza gli è entrata nel cervello e nel cuore, e per quanto si sforzi di non indagare sulla sua vita ponendole quelle domande che sembrano sempre metterla a disagio facendola allontanare da lui, non può fare a meno di sentire il bisogno inspiegabile di conoscerla davvero, andando oltre le sue doti di chef e le sue movenze da fèmme fatale:
Le ho promesso che non avrei cercato di salvarla, ed è più facile mantenere la promessa se non ficco il naso nella sua vita. Tranne per il trascurabile fatto che voglio sapere tutto di questa donna. Voglio sapere quanti cucchiaini di zucchero mette nel caffè e quale è la sua canzone preferita. Scoprire che effetto mi fa sentirla cantare incurante di tutto e quanto impiega a tirarsi su dal letto. Ho un bisogno ossessivo, irresistibile di sapere tutto di lei e non dandomi quello che cerco mi farà impazzire del tutto.
Fondamentalmente anche in questo caso Landon è snervante: sembra come stregato da lei, qualsiasi cosa lei faccia gli sembra irresistibile, sembra aver perso completamente la testa. Lei, invece, è così sfuggente e irraggiungibile che sembra fino all’ultima pagina di non conoscerla per niente.
Ad un certo punto, però, sembra accadere qualcosa che sconvolgerà e cambierà tutto. Qualcosa che ci farà capire qualcosa del passato di Nora, dell’odio che Dakota ha nei suoi confronti… Ma mi fermo qui.
Cosa dire, io sono sempre più confusa. Il mio voto nasce dal fatto che la Todd ha completamente stravolto il suo stile per dimostrare di non essere solo Anna Todd di After, e lo si capisce dall’impronta sperimentale che ha dato al suo romanzo: tutto molto razionale, fin troppo, e non avrei mai pensato di dirlo, ma quasi quasi rimpiango le scenate impulsive di Hardin e i cuori spezzati di Tessa. Seppur in maniera esagerata e per certi versi malata, in After le emozioni e la passione si avvertono nonostante tutto.
Con Landon, Dakota e Nora non è così: tutti così razionali, pensosi, schematici… ma un po’ di fuoco mai? No, c’è proprio un problema di fondo in questa storia, e non voglio ripetermi, ma proprio non posso farne a meno: alla Todd Landon non piace. Le piace come personaggio ma non come protagonista, e secondo me non ha proprio idea di come gestirlo. Basti pensare al fatto che gli fa dire, fare e pensare sempre le stesse cose.
Ad ogni modo, ho trovato carini i riferimenti a Tessa e Hardin: non mi sono simpatici, però sono pazzi l’uno dell’altra, e questo è innegabile.
Se fino alla scorsa volta ero molto curiosa di sapere come questa storia si sarebbe evoluta, dopo i risvolti della fase centrale del romanzo non posso che ammettere che la curiosità c’è ancora. Niente di troppo entusiasmante, però sono abbastanza curiosa di capire cosa accadrà d’ora in poi.
Considerando il pizzico di curiosità e lo stile che continuo ad apprezzare della Todd, posso sorvolare sulla noia dei primi volumi di questa storia, che forse forse, sembra essere finalmente entrata nel vivo.
Vi terrò aggiornate, ragazze!
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Alessia D.
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