Ciao carissime lettrici, oggi vi scrivo la mia seconda recensione del 2017 e purtroppo non vi parlerò di un libro che mi ha colpito particolarmente.
Il romanzo di cui vi racconto è Flower di Elizabeth Craft & Shea Olsen edito Newton Compton.
Se siete curiose di scoprire la mia delusione per questo libro leggete e capirete…
“Quando la musica aumenta di ritmo, volteggio sentendomi un po’ stupida, ma decisa a dimenticare quanto la mia vita sia regolare e organizzata. Come non conceda alcuno spazio alla spontaneità.”
Titolo: Flower
Autore: Elizabeth Craft , Shea Olsen
Pagine: 384
Editore: Newton Compton
Uscita: 2 gennaio 2017
TRAMA: Charlotte vive con la nonna ed è una ragazza con la testa a posto: bravissima a scuola, lavora in un negozio di fiori per pagarsi gli studi. È molto concentrata e non ammette distrazioni, non esce di sera e non accetta inviti dai ragazzi. È ossessionata dal pensiero della madre e della sorella che pensa abbiano sprecato le loro vite alla continua rincorsa dell’amore e del sesso. Charlotte ha promesso a se stessa che non farà la loro fine, non perderà di vista i propri obiettivi per colpa dei ragazzi, per questo studia con estrema dedizione con l’obiettivo di essere ammessa a Stanford. Fino a che, un giorno, nel negozio entra un cliente strano, ombroso ma gentile, un tipo affascinante ed esigente e, all’apparenza, molto ricco. Charlotte fa quell’ultima vendita e all’ora di chiusura torna a casa sicura di non rivederlo mai più… Ma la mattina dopo le viene recapitato un mazzo di fiori bellissimi e costosissimi e scopre che il misterioso cliente si chiama Tate ed è la più famosa pop star del pianeta… e anche se tutto ciò che rappresenta quel ragazzo è distante anni luce dalla vita di Charlotte, la scintilla è scoccata e ora sarà difficile tornare indietro…
Recensione
Ho pazientato un po’ prima di scrivere questa recensione altrimenti avrei fatto grandi danni e probabilmente avrei scritto anche cose un po’ pesanti.
Ho iniziato a leggere questo romanzo con tante aspettative positive, ma tutte sono state tradite. So benissimo che la sensazione che può darci un libro è sempre soggettiva, ma credo ci siano degli elementi oggettivi che dovrebbe sempre possedere, come ad esempio grammatica perfetta, elementi consistenti ma soprattutto personaggi armoniosi, tali da rendere la lettura scorrevole, ma allo stesso tempo intrigante e interessante.
Flower purtroppo trascura un po’ troppo questi elementi e per tale motivo rende la mia valutazione abbastanza negativa.
Vorrei parlarvi più nel dettaglio di tutte le cose che non mi sono per niente piaciute. Partiamo dalla protagonista, Charlotte, una diciottenne studentessa modello che lavora in un negozio di fiori (da qui il titolo del libro) la quale ripudia le relazioni con i ragazzi e ha un solo amico, Carlos, al quale mente spesso e al quale non racconta le novità della sua vita.
Charlotte, una ragazza nel pieno dei migliori anni, decide di non frequentare ragazzi e feste del suo liceo almeno finché non si sarà laureata e non avrà adempiuto ad ogni punto del progetto di vita che si è prefissata. Ma ora sicuramente vi starete chiedendo il perché di questa scelta così stramba. Tutto ciò perché non ha alcuna intenzione di finire come il resto della sua famiglia, tre generazioni di donne tutte incinte prima dei diciotto anni con bambini indesiderati e senza marito, ma soprattutto tutte insoddisfatte.
Non fraintendetemi, non è la scelta in sé che mi fa storcere il naso, ma è il perché che mi fa restare a bocca aperta. Una ragazza a diciotto anni dovrebbe essere felice e fidarsi delle persone con cui condivide attimi di divertimento e nostalgia, ma invece Charlotte si trova a dover fare i conti con una mamma che l’ha lasciata troppo in fretta e della quale neanche si ricorda, con una sorella insoddisfatta della sua vita, che usa e si fa usare dagli uomini, anche lei con un bambino senza papà, e infine con una nonna troppo giovane per esserlo, ma troppo anziana per il tenore di vita che è costretta a tenere per badare alle nipoti.
“A differenza delle altre nonne, ha sempre dato l’impressione di essere senza età. […] E come per uno scherzo prestabilito e disastroso del destino, tutte le donne della mia famiglia hanno fatto lo stesso errore.”
Il mio scetticismo nei confronti di questo libro non finisce qui. Se non fosse ancora chiaro stiamo parlando di uno Young Adult (un genere che solitamente non mi è tanto ostico) un tipo di letteratura che nasce, almeno sulla carta, per un pubblico giovane. I lettori di riferimento sono i cosiddetti “giovani adulti”, ragazzi compresi indicativamente tra i dodici e i diciotto anni. Così come i probabili lettori, anche i protagonisti della letteratura YA sono giovani, teenagers o adolescenti, da poco maggiorenni, quasi sempre in età scolastica. Ragazzi che affrontano problemi tipicamente adolescenziali, problematiche familiari, scolastiche, le prime avventure e i primi amori.
Ma perché vi ho detto tutto questo?
Beh, perché leggendo Flower ho notato che le autrici nello scrivere questo romanzo hanno fatto una scelta puramente di marketing, soffermandosi molto sui personaggi che probabilmente potevano essere adorati dalle ragazzine adolescenti (amanti dei One Direction o come ai miei tempi io lo ero dei Blue), utilizzando un format semplice e molto scorrevole, ma lasciatemelo dire con molta franchezza, senza alcun contenuto.
Questa è stata la cosa che più ho odiato di questo libro, non mi piace pensare che un autore scriva semplicemente per “far soldi”, ma preferisco credere ancora che scrivere sia una vera e propria passione.
Vi ho parlato di Charlotte e del suo stile di vita tanto severo che purtroppo viene tradito quando incontra un ragazzo, Tate Collins, un giovane diciannovenne, star della musica, abituato ad avere tutti ai suoi piedi. Il solito protagonista adorato per i suoi muscoli, per il suo modo di corteggiare e per i tanti soldi che possiede (vi ricorda qualcuno?).
Tate, inizialmente corteggia Charlotte con una tenacia da invidiare, arriva sempre a fine turno di lavoro chiedendole con insistenza di uscire con lui, le fa recapitare i suoi fiori preferiti a scuola, mettendola in estrema difficoltà. Insomma un protagonista che proprio non mi è piaciuto. Ma ancor peggio è stata la reazione di Charlotte, tanto stupida da cadere immediatamente tra le sue braccia, facendosi bastare abiti costosi, trattamenti dal miglior parrucchiere di Los Angeles e viaggi intercontinentali.
“Tu hai messo in moto tutto questo, tu mi hai mandato le rose, tu sei venuto dove lavoro, tu hai comprato fino all’ultimo fiore del negozio. Ma sei tornato, volevi spiegarti. E io ti ho dato una chance, e tu mi hai ferito di nuovo. Non ti ho chiesto niente. Ma adesso… adesso sono qui.”
La storia tra i due protagonisti è un tira e molla continuo, una situazione che purtroppo (per me) è durata per l’intero libro. Carissime lettrici, il disastro più grande, però, avviene nel finale quando la bella Charlotte fa la sua scelta definitiva… adesso basta, mi sa che ho già detto troppo.
In definitiva care ragazze, questo libro per me merita una valutazione non sufficiente perché i due protagonisti sono un accumulo di stereotipi già letti, dove una semplicissima ragazza di diciotto anni diventa purtroppo schiava di un uomo troppo sicuro di sé, diventando il suo giocattolo e pronta a tornare sui suoi passi in ogni occasione. Mentendo alla sua famiglia e al suo migliore amico, cosa c’è di peggio secondo voi?
Decido infine di valutare il romanzo con due stelline, la prima perché la cover mi è piaciuta dal primo momento, la seconda perché poteva essere un romanzo con un potenziale davvero alto, non indimenticabile ma molto piacevole, adatto ad una lettura dalla quale non si pretende granché.
Mie carissime lettrici aspetto con immenso piacere le vostre opinioni, speranzosa che questa sia stata solo una impressione e che a farmi odiare questa lettura sia stato solo un mio stato d’animo negativo.
Vi aspetto nei commenti.
Buon fine settimana 🙂
Luisa N.
“So di aver fatto la scelta giusta.Non m’interessa nient’altro.Non m’interessano limiti o confini.Non m’interessa seguire le mie regole.Voglio soltanto lui.”
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