Recensione “L’Usignolo” di Kristin Hannah

Buongiorno lettori! Questa settimana come vedete il mio angolino si è spostato al giovedì, ma nulla è cambiato 😉 Anche oggi, infatti, vi voglio parlare di un nuovo e bellissimo libro che mi ha catturato il cuore! Dai toni dolce-amari, a voi quest’oggi L’Usignolo di Kristin Hannah – vi dico già che sì, ve lo consiglio vivamente, e che mi è piaciuto tantissimo!

91pf4PQhdoLTitolo: L’Usignolo

Autore: Kristin Hannah

Editore: Mondadori

Prezzo: 19,50 €

Voto: 9.5/10

Trama: Nel tranquillo paesino di Carriveau, Vianne Mauriac saluta il marito Antoine che si sta dirigendo al fronte. Non credeva che i nazisti avrebbero attaccato la Francia, ma di punto in bianco si ritrova circondata da soldati tedeschi, carri armati, aerei che scaricano bombe su innocenti. Ora che il Paese è stato invaso, Vianne è obbligata a ospitare il nemico in casa sua: da quel momento ogni suo movimento è tenuto d’occhio, lei e sua figlia sono in costante pericolo. Senza più cibo né denaro, in una situazione di crescente paura, si troverà costretta a prendere, una dopo l’altra, decisioni difficilissime. Isabelle, la sorella di Vianne, è una diciottenne ribelle in cerca di un obiettivo su cui lanciarsi con tutta l’incoscienza della giovinezza. Mentre lascia Parigi insieme a migliaia di persone, incontra il misterioso Gaëtan, un partigiano convinto che i francesi possano e debbano combattere i nazisti. Rapita dalle idee e dal fascino del ragazzo, Isabelle si unirà alla Resistenza senza mai guardarsi indietro, non considerando i rischi gravissimi a cui andrà incontro. Con coraggio e grazia, sorretta da una documentazione accuratissima, Kristin Hannah si addentra nell’universo epico della Seconda guerra mondiale per illuminare una parte della Storia raramente affrontata: la guerra delle donne. L’Usignolo racconta di due sorelle distanti per età, esperienze e ideali, ognuna alle prese con la propria battaglia per la sopravvivenza ma entrambe alla ricerca fiduciosa dell’amore e della libertà. Una storia toccante, dolorosa e coinvolgente che celebra la resilienza dell’animo umano e la straordinaria forza delle donne.

La mia recensione

In amore scopriamo chi vogliamo essere,
in guerra scopriamo chi siamo.

L’Usignolo, da come avete capito, è un libro storico; ambientato fra il 1939 e il 1945, racconta la vita di due sorelle nella Seconda Guerra Mondiale. Ma ovviamente non è solo questo; non sapevo come aspettarmi quando ho comprato questo libro, anzi, ero un po’ titubante: pensavo che mi avrebbe annoiata, o che lo avrei trovato troppo pesante come lettura, e che lo avrei abbandonato alla sua vita negli scaffali (ed odio abbandonare i libri! Non si fa, punto e basta!) ma mi sono dovuta ricredere. “L’Usignolo” non è solo la storia di due sorelle in tempo di guerra; c’è Vianne, la madre che tutti vorrebbero, la sorella saggia e coi piedi per terra, una famiglia da mandare avanti e la preoccupazione di trovare del cibo per nutrire i suoi figli – poi c’è Isabelle, giovane, incosciente, intraprendente e vogliosa di fare qualcosa per la Francia, di difenderla dagli oppressori nazisti e desiderosa d’amare e d’essere amata.

L’Usignolo è anche il rapporto fra questa due sorella, la voglia di Isabelle di rivoluzionare il mondo e la disapprovazione di Vianne; gli anni passano, e la guerra le cambia – ad entrambe accadranno cose terribili, che le porteranno a rivalutare tutti i loro ideali, ed a consolidarne di nuovi. Non bisogna dimenticare il passato, secondo Vianne: non può dimenticare i momenti con suo marito ed i suoi figli, le cose belle e brutte della vita, ma deve ricordare, e solo ricordando potrà finalmente essere libera di lasciarsi la Guerra alle spalle e di continuare a vivere la sua vita.

Isabelle invece ci insegna che la Guerra, ad un uomo, può fare tanto, anzi, tantissimo: lo cambia e lo trasforma in migliaia di modi, così come tutte le vicende quotidiane a cui vanno incontro nella Francia nazista, ma c’è solo una cosa che i tedeschi non riusciranno mai a portarle via, ed è l’amore: per i suoi cari, i suoi nipoti, il suo innamorato, i suoi amici ribelli, suo padre. L’amore rimarrà per sempre.

Grazie a loro so cosa conta davvero, e non si tratta di ciò che ho perduto. Si tratta dei miei ricordi. Le ferite si rimarginano. L’amore dura.
Noi restiamo.

Le cose che mi sono piaciute di questo libro:

  • La bellezza della stile di scrittura è unica; evoca paesaggi bellissimi e quasi impossibili da quanto paiono reali. Ciò che la guerra lascia sul suolo francese viene descritto saggiamente, senza lasciare niente al caso, così come i personaggi ed i loro discorsi.

  • Non è solo una bella storia, questo libro: lascia degli insegnamenti importanti dei quali va fatto tesoro, bisogna integrarli e custodirli – non bisogna essere in guerra per farne uso.

Avete capito, penso, che questo libro mi ha toccato molto; non ho voluto passare la recensione a ripetervi di quanto sia stato bello, emozionante e toccante – ho preferito dare uno sguardo alla totalità del libro, al romanzo completo, dall’inizio alla fine, come un viaggio che si ricorda in modo dolce-amaro. Ve lo consiglio vivamente, soprattutto se, come me, apprezzate il genere, non ve ne pentirete <3

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Giorgia

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