Recensione “La Città di Sabbia” di Laini Taylor

Ciao ragazzi! Benvenuti in questa nuova recensione! Ricordate settimana scorsa, quando vi ho recensito “La Chimera di Praga” di Laini Taylor? Mi era piaciuto un sacco, e vi ricordo che fino al 24 Febbraio siete ancora in tempo per poter vincere 2 copie cartacee del libro, basta seguire le regolette che trovate nelle recensione → clicca qui! 

Parlando del “La Chimera di Praga”, quest’oggi voglio recensirvi il secondo libro della trilogia, che ho letteralmente divorato, ovvero “La Città di Sabbia”, ovviamente stessa autrice.

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Titolo: La Città di Sabbia (Daughter of Smoke and Bone #2)

Autrice: Laini Taylor

Prezzo: 14,50 €

Editore: Fazi

Voto: 9/10

Trama: Oltre i confini della Terra, in un luogo effimero e invisibile, due giovani creature, un guerriero serafino e una chimera si sono incontrati e tra di loro è nato un amore impossibile. Le loro due razze infatti, nemiche da secoli, sono in guerra, e tentano di distruggersi a vicenda in una spirale di vendette e sacrifici. I due ragazzi però hanno un sogno, portare la pace e la serenità tra i loro due popoli e vivere il loro amore senza l’ombra del pericolo e della segretezza. Ma il destino non sarà misericordioso per questi due amanti sfortunati, che verranno scoperti e condannati a morte. Akiva riuscirà a fuggire e mettersi in salvo, mentre Karou verrà giustiziata, ma grazie al suo padre adottivo, un resuscitatore, la sua anima verrà trasmigrata in un corpo umano. Ma Karou non potrà per sempre nascondersi dalla sua vera identità e quando scoprirà tutto sul suo passato sarà anche il momento di ritrovare Akiva e continuare ciò che avevano iniziato insieme. Riusciranno a costruire un dialogo di pace tra i due nemici e scongiurare un conflitto che potrebbe distruggere le loro vite e il loro mondo?

La mia recensione

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Tanto tempo fa, un angelo e un diavolo
strinsero fra le mani 
un osso del desiderio.

E il suo schianto spaccò il
mondo in due.

La Città di Sabbia” è il fantastico sequel de “La Chimera di Praga” (è ha una copertina bellissima!), ed è ancora più bello del primo libro (e, vi giuro, non me lo aspettavo!) Lo definirei più intenso. Dove il primo libro era paragonabile ad una camminata fra le bellezze delle montagne, fermandosi per ammirare il panorama, “La Città di Sabbia” è una discesa in mountain-bike, tutto adrenalina, con colpi di scena a non finire.

Devo ammettere che all’inizio della lettura non nutrivo molte speranza per questo libro (normalmente, in una trilogia, il secondo libro è quello che mi piace di meno) – difatti, per le prime 100/150 pagine ero tipo “meh”. Cioè, tutto bello e interessante, ovvio, ma mancava quel qualcosa che avrebbe poi dato il via ad un susseguirsi di eventi a dir poco disastrosi. L’ho trovato un po’ piatto e sottotono, come l’inizio de “La Chimera di Praga” – inutile dire che si è ripreso, e alla grande direi (ben 9/10!)

La Città di Sabbia” non è tutto rose e cuori, anzi! È tradimento, sotterfugi, inganni e morte, tutto però alimentato dal filo conduttore che lega tutti i protagonista “buoni” del libro, ovvero la speranza – il nome di Karou stesso ha questo significato. Difatti lei ed Akiva si ritroveranno in una posizione non molto comoda, e la fiducia che nutrono l’uno nell’altro verà messa a dura prova, anche grazie (si fa per dire) alla presenza di Thiago, personaggio che abbiamo incontrato nel primo libro, di cui però non vi dico nulla, scopritelo da voi 😉 Questo libro è stato capace di scaldarmi il cuore con delle semplici frasi (prendiamoci un momento per ammirare la poesia che l’autrice sa creare mentre descrive delle semplici scene; una cosa fuori dal comune) – così come spezzarmelo. Soprattutto l’ultima parte si legge tutta d’un fiato e, finito il libro, se ne vuole sapere di più (datemi il terzo, tipo, ora?) Come “La Chimera di Praga”, anche qui ci sono alcune cose che si ricollegano solo alla fine, ma vi giuro che vale la pena aspettare e provare a fare mille ipotesi (che al 90% dei casi sono inesatte perché Laini Taylor è tre passi davanti a noi 🙂 ). Apprezzato moltissimo stavolta la caratterizzazione di personaggi (un cattivo è un cattivo, e l’autrice è capace di fartelo odiare), sopratutto quella di Thiago ed Akiva, che nel primo era stato carente di emozioni, ne “La Città di Sabbia” si riscuote dal suo torpore per cantargliela a tutti quanti – anche se era meglio se se ne stava a “cuccia”, ma dettagli. Nota di merito anche alle incredibili location che la Taylor sfrutta appieno ed alle immagini visive che la sua scrittura suscita e che sembrano uscite direttamente da un libro di poesie.

3 cose che mi son piaciute:

  • La caratterizzazione dei personaggi, ripeto, soprattutto quelli di Thiago (odio, odio, odio) ed Akia.

  • In questo libro rivediamo ancora Zuza e Mik, gli amici di Karou, che ci strapperanno un sorriso.

  • Le location, per così dire. Da Praga a Marrakesh alla Capitale dei Serafini; tutto bellissimo, molto poetico e affascinante.

3 cose che non mi sono piaciute:

  • La prima parte del libro è molto molto lenta, ma non fatevi scoraggiare; la vostra pazienza verrà ripagata!

  • Ok, sinceramente, penso non ci sia altro, perché questo libro è superlativo. Fate finta che ci sia un terzo punto 😉

Ed eccoci alla fine! Insomma, consiglio questa trilogia? Assolutamente sì! Ora non dobbiamo fare altro che aspettare primavera, come la Fazi ci dice, per il terzo ed ultimo capitolo della saga (appena sapremo qualcosa in più, ve lo comunicheremo).

Alla prossima recensione! Baci 🙂

Giorgia

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