Recensione di “La casa dei profumi dimenticati” di Jan Moran

Buon inizio settimana reader, sono ILaria ed oggi vi parlo di un libro molto carino, intricato ma al tempo stesso delicato. Il titolo è “La casa dei profumi dimenticati” e le sue pagine sono un viaggio multisensoriale.

Titolo: La casa dei profumi dimenticati
Autore: Jan Moran
Prezzo Cartaceo: €9,90
Prezzo Ebook: €4,99
Editore: Newton Compton
Genere: Romanzo rosa

Trama: nella California degli anni Cinquanta, Caterina e Santo, un giovane italiano cresciuto con lei nella tenuta vinicola di Milles Étoiles, consumano una notte di passione dopo la quale lei si scopre incinta. Respinta dalla famiglia e dalla società per aver scelto di tenere la figlia illegittima, Caterina decide di partire per l’Italia, dove si trova il casale ricevuto in eredità da una vecchia zia. Una volta giunta a Montalcino, Caterina scopre un mondo nuovo e allo stesso tempo antico, fitto di misteri e intrighi che coinvolgono tutta la famiglia, e in particolare suo padre Luca e lo stesso Santo. Tra l’armonia delle colline toscane, i lussureggianti vigneti della California e la magia della Ville Lumière, prende vita una vicenda familiare intricata, ricca di passioni, segreti e verità nascoste che coinvolge e seduce fino all’ultima pagina.

Recensione: il libro di Jan Moran si è rivelato una piacevole scoperta in quanto è riuscito a tenermi sulle spine fino all’ultima pagina, tranquilli/e…non faccio spoiler, dico solo che è avvincente!
I tre temi principali de “La casa dei profumi dimenticati” sono il vino, l’amore ed i segreti familiari, ma mentre i primi due sono onnipresenti perché accompagnano la vita professionale e personale di Caterina e sua madre Ava, ma anche Santo, i segreti emorgono, ovviamente, piano piano nel corso della storia e sono così ben calibrati che sei portato a divorare le pagine una dopo l’altra!

Il romanzo è ambientato negli anni ’50 nella Napa Valley in California, ma vengono introdotti dei flashback su quanto accaduto sul finire degli anni ’20 quando Caterina si reca a Montalcino. Tramite dialoghi con vecchi amici dei suoi genitori e lettere nascoste scritte da sua madre in passato, Caterina scopre che sua madre le ha raccontato una storia completamente diversa della sua famiglia paterna, basti pensare che non pensava nemmeno di avere dei parenti. Tutto ciò che viene a sapere la porta a rivalutare la figura della madre e fa emergere la forza del personaggio di Ava.

Sembra che uno degli aspetti su cui Jan Moran ha voluto puntare è appunto la forza delle donne: Ava, così come sua figlia Caterina, sono due donne toste e determinate, pronte a difendere con tutte le loro armi quel che più hanno di più caro, senza scendere a patti o compromessi, ma senza, soprattutto, farsi sopraffare dal giudizio altrui. C’è da tener di conto infatti che “La casa dei profumi dimenticati” racconta una storia d’altri tempi, quindi anche solo il fatto che la protagonista abbia fatto un figlio al di fuori del matrimonio non è una cosa da poco. Il personaggio di Caterina ai giorni d’oggi si potrebbe identificare come una “ragazza madre” e il suo essere mamma non desterebbe tanto scalpore quanto invece negli anni ’50.

Questo libro secondo me è perfetto per tutti coloro che amano le ricche descrizioni, anche paesaggistiche, e che amano gli intrighi, gli amori tribolati, che devono lottare e superare mille ostacoli di varia natura per poter essere vissuti a pieno.

Alla prossima settimana,

ILaria

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6 comments

  1. Mi fa molto piacere, è veramente un romanzo piacevole, che scorre bene ed inebria i sensi con le accurate descrizioni del vino e delle vigne… Mi è piaciuto molto che vi siano parti ambientate a Montalcino, terra a me vicina…dato che sono di Pisa! 😉
    Fammi sapere se lo leggerai e che cosa ne pensi, ciao!

  2. ciao! ho finito di leggerlo giusto poche ore fa…che dire, stupendo, mi è entrato nel cuore fino a commuovermi (e non succede spesso!) 🙂
    bellissima recensione, mi ritrovo in tutto ciò che hai detto!
    se posso permettermi però, penso che ci sia un piccolo fraintendimento: i flashback degli anni ’20 sono riferiti alla giovinezza di Ava, non al viaggio di Caterina in Italia…

  3. Grazie Sara! E grazie soprattutto della segnalazione, mi era sfuggito..anche rileggendolo cercavo refusi ed errori grammaticali, ma evidentemente avevo fatto confusione con i nomi! Grazie ancora, quale sarà la tua prossima lettura?

    1. Aspetta, aspetta! Ho riiiiiletto tutto e mi torna la frase, ehheeh
      Intendevo questo: quando Caterina va a Montalcino, ci sono dei flashback…

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