“Il primo istante con te” di Jamie McGuire – Recensione

book by :
Jamie McGuire
Version:
Ebook
Price:
9,99 €

Reviewed by:
Rating:
4
On Aprile 17, 2019
Last modified:Maggio 12, 2019

Summary:

Conclusa la serie "Uno splendido disastro", Jamie McGuire torna in Italia con nuovo ed emozionante romanzo. "Il primo istante con te" è uno young adult che mescola romanticismo e mistero dando forma a un romanzo sorprendente e ricco di colpi di scena.

Ciao a tutte, ragazze! Buon mercoledì e ben tornate sul blog per una nuova recensione.  
Oggi vi parlerò del “Il primo istante con te” di Jamie McGuire. Celebre in Italia per serie “Uno splendido disastro”, che ci ha appassionato e ci ha fatto battere il cuore con le storie dei suoi protagonisti, Jamie McGuire torna sugli scaffali delle librerie con un’altra emozionante storia, che mescola mistero e romanticismo.

Se volete saperne di più, non vi resta che continuare a leggere. 😉

Titolo: Il primo istante con te

Autore: Jamie McGuire

Data di Pubblicazione : 21 marzo 2019

Casa Editrice: Garzanti

Prezzo Cartaceo: 17, 90 €

Prezzo Ebook: 9,99 €

Genere: Romanzo rosa

Trama: La prima volta che Elliott si accorge di Catherine è solo un ragazzino. Seduto su un albero nel giardino degli zii, si diverte a scattare fotografie, quando l’obiettivo inquadra un viso dolce e due grandi occhi verdi. Occhi profondi, nei quali intravede l’ombra di una solitudine che vorrebbe scacciare. Ma non sa come. Finché, in un torrido pomeriggio d’estate, trova il coraggio di avvicinare la ragazzina cui non ha smesso di pensare neanche per un secondo. Catherine è sorpresa e diffidente: non crede di potersi fidare di quello sconosciuto, spettinato e un po’ sulle nuvole. Ma, con fare affettuoso e comprensivo, Elliott riesce a ritagliarsi un posto nel suo cuore e a regalarle il primo amore: uno di quelli di cui non si può fare a meno, ma che, a volte, sono destinati a non durare nel tempo. Perché proprio nel momento in cui Catherine affronta il periodo più difficile della sua vita, Elliott è costretto ad andarsene e a lasciarla sola. Da allora sono passati anni e Catherine non ha fatto altro che chiudersi in sé stessa, pensando di riuscire a proteggersi dalle delusioni che ha affrontato senza il sostegno di nessuno, nemmeno della madre, assente e distaccata. E quando Elliott decide di tornare per rimediare agli errori commessi, lei non sembra disposta a perdonarlo: entrambi sono cambiati, poco rimane dei due ragazzini che timidamente si tenevano per mano. Eppure una scintilla del vecchio legame resiste ancora, pronta a riaccendersi se solo Catherine riuscisse a fidarsi di nuovo. Ma questo significherebbe rivelare il suo più grande segreto, che, rimasto al sicuro tra le mura di casa, potrebbe distruggere l’unica possibilità che le resta di essere felice.

Recensione

La prima volta che Elliott vede Catherine ha dodici anni. Il ragazzo si trova bloccato su un albero sul quale è salito per scattare alcune fotografie e, dal punto in cui si trova, vede Catherine uscire nel cortile di casa.

È la prima volta da quando ha iniziato a trascorrere le sue estati ad Oak Creek, ospite dei suoi zii, che vede la ragazza che abita nella grande casa che si trova in fondo a Juniper Street. La ragazza non è sola, suo padre è insieme a lei, e i due sono occupati a porgere il loro ultimo saluto a Goober, il loro cane.

Catherine sembra così triste e sola, Elliott resta a osservarla fino a quando la ragazza non rientra in casa, domandosi perché lei si senta più al sicuro lì fuori insieme che all’interno delle mura di casa.

Aveva più o meno la mia età ed era più carina di qualsiasi ragazzina della mia scuola.

Mi domandai cosa fosse successo al suo cane e da quanto tempo vivesse in quella casa enorme che, quando il sole si spostava a ovest, incombeva sul giardino e gettava un’ombra sulle altre abitazioni oltre la strada.

Mi inquietava non sapere se si sentisse più sicura lì, seduta per terra con il suo cane morto, che in casa.

Quella è la prima volta che la vede, eppure, il ragazzo non riesce a fare a meno di preoccuparsi per lei.

Sono passati tre anni da quel giorno, da quella prima volta in cui Elliott ha visto Catherine. Ora la ragazza ha quindici anni, è cresciuta ed è ancora la più bella ragazza che lui abbia mai visto.
Il primo giorno d’estate, l’ultimo giorno del suo primo anno di liceo, Catherine torna a casa e trova Elliott in giardino, intento a prendere a pugni il tronco di un albero. Allarmata da quella vista, la ragazza entra in casa e lo riferisce a suo padre, che la tranquillizza e la prende in giro domandole se è carino.

Catherine ignora la domanda, cercando di non pensare a quello strano ragazzo che si trova nel suo cortile, ma la cosa le riesce impossibile.

Mi chiesi quanto avesse intenzione di restare nel nostro giardino.
Il ragazzo si fermò, si girò e mi sorprese a guardarlo. Puntò la macchina nella mia direzione, scattò una foto, poi abbassò la macchina per guardami di nuovo. Indietreggia, non sapendo se sentirmi imbarazzata o spaventata.

Quel pensiero, però, tanto rapidamente quanto si è formato, si dissolve non appena sua madre torna a casa dal lavoro e nota la macchina del marito parcheggiata nel vialetto di casa. Quello che all’apparenza potrebbe sembrare un dettaglio piccolo e insignificante, per Mavis è un segnale chiaro e inconfondibile: è stato licenziato. La donna, già affetta di depressione, non prende bene la notizia e sfoga la sua preoccupazione sul marito nel solo modo che conosce, urlandogli contro tutta la sua frustrazione.  

Stanca delle urla incessanti e desiderosa di allontanarsi da lì, Catherine esce dalla casa.

È ferma nel giardino quando la sua attenzione viene attirata dallo scatto dell’otturatore di una macchina fotografica e, quando si volta, trova Elliott intento a scattarle una foto.

«Potresti almeno fingere di non fotografarmi», ringhiai.

«Perché dovrei?»

«Perché scattare foto a una sconosciuta senza il suo permesso è una cosa inquietante.»

«Chi lo dice?»

Mi guardai attorno, irritata dalla sua risposta.

«Tutti. Tutti lo dicono.»

Mise il tappo all’obiettivo e dal marciapiede scese in strada. «Be’, non hanno visto quello che ho appena visto io attraverso l’obiettivo, ed era una cosa tutt’altro che inquietante.»

Il ragazzo che, venendo da una situazione famigliare molto simile, comprende il disagio che prova la ragazza nel dover ascoltare i suoi genitori litigare, le offre una via di fuga sotto la forma dell’offerta di un gelato.

Sogghignò. «A febbraio quando?»
 «Il due. E tu?»
«Il sedici novembre. Sono uno scorpione. Tu sei un…» Alzò lo sguardo pensando. «Oh. Sei un acquario. Un segno d’aria. Molto misterioso.»
Dalle labbra mi uscì una risata nervosa. «Non ho idea di cosa significhi.»
«Significa che secondo mia mamma dovremmo stare molto lontani l’uno dall’altra. Lei adora tutte queste cose.»

Sembra essere un destino segnato, il loro, che dovrebbero stare lontani, eppure non ci riescono.
I due ragazzi trascorrono insieme tutta l’estate, passando le loro giornate in giro per Oak Creek, a scattare fotografie, a conoscersi e instaurare un legame che si evolve lentamente dall’amicizia e diventa qualcosa di più, qualcosa che i due giovani non sanno definire.

Prese la macchina fotografica ma mi nascosi il volto.

«No!»

«Quando ti rifiuti è peggio!»

«È che non mi piace. Ti prego, smettila.»

Elliott lasciò la macchina fotografica che gli restò appoggiata al petto. «È strano.»

«Be’, suppongo allora di essere strana.»

«No, è solo che… è come se il sole al tramonto non desiderasse essere così bello.»

Mi dondolai stringendo le labbra per non sorridere. Di nuovo non sapevo se mi stesse facendo un complimento o se fosse il modo in cui vedeva il mondo.

Quando l’estate è quasi giunta a termine i due ragazzi realizzano che è arrivato il momento di salutarsi e che passerà un altro anno prima che possano rivedersi, così Catherine chiede a Elliott di prometterle che tornerà.

La vita, si sa, è imprevedibile e crudele e un’evento tragico segna la fine della loro estate insieme.

Il padre di Catherine, colto da un infarto, muore in ospedale lasciando la figlia emotivamente distrutta a prendersi cura della madre. Contemporaneamente, Kai, la madre di Elliott giunge inaspettatamente a Oak Creek per riportare Elliott a casa, prima di quanto previsto. Elliott prova a opporsi, a lottare contro la volontà della madre, Catherine ha bisogno di lui e lui vuole restare lì, per lei.

È tutto inutile, alla fine Elliott deve arrendersi e parte, senza avere la possibilità di salutare Catherine e di spiegarle che cosa sta succedendo.

Due anni dopo la morte del padre, Catherine sembra ormai aver superato la cosa. Sola e senza nessuno accanto, si prende cura della madre emotivamente debilitata dalla perdita del marito e del Juniper, il bed and breakfast in cui la donna ha deciso di riconvertire la loro casa poco dopo la morte del marito per far fronte alle ingenti difficoltà economiche in cui le due sono venute a trovarsi.
A diciassette anni Catherine si sente in trappola, sa che non potrà mai andarsene, non potrà mai voltare le spalle a sua madre e abbandonare lei e il Juniper.

Spinsi il letto contro la porta. I piedi di ferro gemettero contro il pavimento lasciando altri segni nel legno. Erano passati quasi sei mesi dall’ultima volta che avevo dovuto tenere fuori qualcuno. Il Juniper non era più casa mia e non era solo un bed and breakfast: la mamma lo aveva trasformato in un rifugio per le persone che non appartenevano al mondo esterno e io ero intrappolata là con loro. Anche se fantasticavo sognando la libertà, non sapevo se la coscienza mi avrebbe permesso di lasciarla. Era difficile da spiegare a chiunque… a Elliott, alla signora Mason, persino a me stessa.

Quando la ragazza sembra oramai aver accettato il suo triste destino, in una torrida giornata di metà settembre, la porta della classe del professor Mason si apre e sulla sua soglia appare un viso a lei famigliare, quello di Elliott.
Quello che ha davanti non è più il ragazzino di tanti anni prima, ma un uomo che ha una sola missione, quella di riuscire a farsi perdonare da lei e di riconquistare la sua fiducia, in modo tale da riuscire a mantenere la promessa che le ha fatto tanti anni prima.

Mi toccò il mento con un dito e me lo sollevò delicatamente finché il mio sguardo non incrociò il suo.

«Appena i miei mi hanno detto che intendevano divorziare, ho chiesto di venire a vivere con la zia finché tutto non si fosse sistemato. Ho detto che non volevo passare l’ultimo anno in mezzo alla loro guerra, ma la vera ragione è che avevo bisogno di tornare da te.»

«Perché?» chiesi. «Perché erano così accaniti nel volerti tenere lontano da me?»

«Il giorno in cui sono partito zia Leigh ha chiamato la mamma. È saltato fuori che passavamo molto tempo insieme. La mamma ha vissuto brutti momenti qui. Odia Oak Creek e non vuole che io abbia una ragione per restare. Sperava che ti dimenticassi.»

«Invece sei qui. Immagino che abbia rinunciato?»

Il ragazzo non è il solo essere cambiato, anche Catherine non è più la stessa ragazza di prima. Dopo la morte del padre ha dovuto far fronte a diverse difficoltà ed è ora molto più diffidente, e intenzionata a tenere chiunque a distanza. Nessuno può avvicinarsi a lei, né a lei né al Juniper, ai suoi segreti e ai suoi ospiti misteriosi.

Pensai alle sue parole e mi voltai a guardare il Juniper.     
Avevo delle responsabilità, ma erano più importanti di Elliott?

Avrei potuto rinunciarvi per lui? No, non potevo, la mamma aveva bisogno di me. Elliott vide la preoccupazione nei miei occhi.

«Non c’è bisogno che lo dica. Non devi dire niente.»

Per quanto la ragazza possa odiare il Juniper e ciò che rappresenta, Catherine deve proteggerlo, solo così potrà continuare a tenere al sicuro sua madre e prendersi cura di lei. Elliott è determinato a riconquistare la tua fiducia e non si dà per vinto. Mattone dopo mattone, riesce ad abbattere le spesse mura dietro alle quali Catherine si è nascosta per anni e riesce a donarle uno spiraglio di liberà.

Insieme a Elliott, Catherine, è felice. Tra le sue braccia si sente protetta e al sicuro, a riparo dai mali del mondo e dall’oscurità che alleggia sopra al Juniper.  Catherine inizia a immaginare un futuro diverso, un futuro lontano da Oak Creek e dal Juniper. Un futuro insieme a Elliott.

Quando le cose sembrano andare bene però il male inizia a percorrere le vie buie di Oak Creek e Catherine si troverà a dover prendere una decisione: mantenere i segreti del Juniper, o proteggere Elliott?

«Ti amo, Catherine Calhoun. Sappilo, al di là di quello che può succedere.»

Le sue parole furono come un’alba, un tramonto, uno splendido sogno, il risveglio da un incubo. Erano tutti i momenti più belli messi insieme.

«Anch’io ti amo.»

«Lo so. Per questo so che andrà tutto bene.»

Il primo istante con te” è sicuramente un romanzo diverso rispetto a quelli a cui Jamie McGuire ci ha abituate nel corso degli anni, ma non per questo meno emozionante. Al contrario, credo che la storia di Catherine ed Elliott, con questo alone di mistero che l’avvolge sin dalle prime pagine, sia molto emozionante.

Catherine, all’apparenza fragile e delicata, succube della madre e degli ospiti che albergano al Juniper, in realtà è un personaggio femminile molto forte che ha imparato ad affrontare la vita da sola, contando solo sulle sue capacità e senza mai fare affidamento su nessuno. Catherine è una principessa guerriera che ha imparata a scegliere saggiamente quali battaglie combattere e quando farlo, come dimostrerà a più riprese nel corso del romanzo.

Sembrava molto più piccola rispetto a quando ci eravamo conosciuti, più fragile, più delicata, eppure era dura come l’acciaio. Non avevo mai conosciuto nessuna come lei. Non avevo né avrei mai amato un’altra come lei. Avevo aspettato tanto per tornare da lei e adesso che eravamo insieme in quell’auto fredda, silenziosa, sembrava un sogno. Le toccai i capelli, solo per ricordarmi che era vero.

Elliott, secondo me, è quello che meglio rappresenta la parte romantica di questo romanzo. Dolce e carino, Elliott è il tipico adolescente perdutamente innamorato della sua ragazza, e non perde mai l’occasione di far sapere a Catherine quello che prova per lei e dimostrarle il suo amore. La sola cosa che vuole, fin dal primo istante che l’ha vista, è starle accanto e prendersi cura di lei. Tutto ciò che vuole è amarla e passare il suo futuro insieme a lei. 
Elliott è uno di quei protagonisti maschili che, con le sue sincere dichiarazioni d’amore, riesce a far battere il cuore e a strappare un sospiro.

La osservai aspettando che mi guardasse.

Aveva gli occhi lucidi e cercai di non cadere in preda al panico.

«Ricordo la prima volta che ti ho visto. Ho pensato che fossi la ragazza più bella che avessi mai incontrato. Poi la più sensibile, poi la più triste. La più temibile. La più coraggiosa. Ogni giorno ti guardo con più ammirazione e se vuoi sapere la cosa che mi spaventa è il fatto che non ti merito, ma so che ti amo più di quanto chiunque altro potrà mai fare. Farò di tutto per proteggerti e renderti felice. Devo solo sperare che basti.»

Riuscirà Elliott a proteggere Catherine? Il suo amore basterà a renderla felice? E, cosa più importante, i due riusciranno a far fronte alle difficoltà che la vita continua a porre sul loro cammino?

Se volete una risposta a tutte queste domande… non vi resta che leggere il libro. 😉

Spero che la recensione vi sia piaciuta!
Vi abbraccio, 
Ale. 🌸

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Conclusa la serie "Uno splendido disastro", Jamie McGuire torna in Italia con nuovo ed emozionante romanzo. "Il primo istante con te" è uno young adult che mescola romanticismo e mistero dando forma a un romanzo sorprendente e ricco di colpi di scena.

Romantica, curiosa, lunatica. Romantica, curiosa, lunatica.

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