GIRLBOSS: l’irriverente serietv comedy by Netflix!

Review of: GIRLBOSS
Una serie tv prodotta da :
Netflix

Reviewed by:
Rating:
3
On Maggio 19, 2017
Last modified:Luglio 6, 2017

Summary:

Sophia è una ragazza ribelle e anticonformista. Appassionata di vestiti vintage e perennemente senza soldi per arrivare alla fine del mese, decide di aprire un negozio online diventando così una giovane imprenditrice. Col tempo, però, si renderà conto delle difficoltà di questo lavoro...

Buon venerdì girls!

Mi rendo conto che negli ultimi post vi ho solo parlato di serie tv, ma gli ultimi 2 mesi sono stati pieni di intrippanti prodotti telefilmici, quindi anche questa settimana vi parlerò di un nuovo telefilm, frutto anch’esso della mente geniale di Netflix.

“Girlboss” è basata sull’autobiografia “#Girlboss” di Sophia Amoruso e racconta la vita di Sophia, appassionata di vestiti vintage che decide di aprire un negozio online diventando così inaspettatamente un’imprenditrice.

Volete saperne di più?

Continuate a leggere 🙂

Titolo: GIRLBOSS

Prima tv USA: 21 aprile 2017

Prima tv ITA: 21 aprile 2017

In produzione:

Genere: Comedy/biografico

Stagione/i: 1

Episodi: 13

Durata: 26 – 35 minuti/episodio

Personaggi principali: Britt Robertson/Sophia Marlowe; Ellie Reed/Annie; Johnny Simmons/Shane; Alphonso McAuley/Dax.

Trama: Sophia è un’impertinente giovane donna che non vuole saperne di crescere. Senza un soldo in tasca, si rende conto di poter fare affari comprando abiti vintage in negozi di seconda mano da rivendere a caro prezzo su eBay. Velocemente, la passione per la moda trasforma Sophia in un’improbabile donna d’affari, mettendola di fronte alla non facile sfida di tenere unito un impero mentre affronta le difficoltà derivanti dal fatto di essere il capo di se stessa.

La nuova serie tv comedy di Netflix è dedicata alla fondatrice di “Nasty Gal”, che ha avuto un valore di 280 milioni di dollari, prima profilo Ebay e dopo impresa online per la vendita di vestiti vintage.

Sophia, 22 anni, gira in autostop, ruba nei negozi ed è rassegnata ad avere una vita priva di uno scopo, finchè – dopo l’ennesima perdita del posto di lavoro – ha un’illuminazione, o come dice lei “Ho capito tutto della vita”: decide di mettere all’asta su Ebay un giubbotto vintage che ha acquistato per pochi dollari in un negozio delle pulci a Philadelphia. Quel giubbotto raggiunge velocemente più di 600 dollari e, così, Sophia inizia a girare per la città alla ricerca di altri abiti vintage da mettere su Ebay. Dovrà trovare anche un nome per essere ricordata sul web, e dopo varie avventure con un ragazzo in giro per Philly trova quel nome: Nasty Gal.

Tredici episodi da 30 minuti circa ciascuno ci portano nel mondo e nella mente di Sophia. E’ lei la sola protagonista della serie, perchè tutti gli altri personaggi – come la migliore amica Annie o il ragazzo che le piace, Shane – sono solo un contorno.

Sophia è testarda, sboccata, egoista e carismatica… forse un po’ troppo, come l’interpretazione della Robertson (già vista in serie tv come “Life Unexpected” o film come “La risposta è nelle stelle) che è un po’ sopra le righe; alla fine ogni puntata è solo dedicata a lei, tutto quello che le accade attorno non ha ne senso ne importanza.

Purtroppo la favola da imprenditrice di Sophia non ha avuto un lieto fine: alla fine del 2016 la vera Sophia Amoruso ha dichiarato la bancarotta e presentato in tribunale i documenti per il fallimento; la stessa si era già dimessa da amministratrice qualche tempo prima. Lo scorso febbraio, però, “Nasty Gal” è stato acquistato dal sito Boohoo.com.

Se volete dare un occhio al sito cliccate qui!

La serie tv, nonostante sia nata da Netflix, non è da assuefazione come quasi tutti i prodotti di questa piattaforma streaming. Non ha punti di forza, sembra semplicemente un “One-Woman-Show”.

Resta comunque una visione carina e divertente, che comunque non mi sento di bocciare definitivamente.

Se volete acquistare il romanzo lo potete trovare online in tutte le librerie, come Amazon.

Trama: Da ragazzina, Sophia Amoruso girava in autostop, rubacchiava nei grandi magazzini e rovistava nei cassonetti della spazzatura. A ventidue anni, per campare, sembrava ormai rassegnata a un mediocre lavoro impiegatizio con tutta la frustrazione e la mancanza di stimoli che questo comportava. Fu a quel punto che un giorno decise di vendere vestiti vintage su eBay. Otto anni dopo, Sophia crea la Nasty Gal, un’impresa on-line da 100 milioni di dollari, con 350 dipendenti, un autentico impero della moda. Una storia vera come quella di Steve Jobs e di Mark Zuckerberg alla quale Sophia ha dato una definitiva, forte e frizzante impronta femminile. Sophia non è mai stata un tipico imprenditore né un tipico alcunché: viene dalla strada. Ha scritto #GirlBoss per raccontare la propria ricetta per il successo: una storia molto personale che può valere per tutti.

E voi avete seguito “Girlboss”? Conoscevate già l’avventura vintage di Sophia Amoruso?

Attendo i vostri commenti e ci leggiamo settimana prossima!

xoxo,

Gina

Sophia è una ragazza ribelle e anticonformista. Appassionata di vestiti vintage e perennemente senza soldi per arrivare alla fine del mese, decide di aprire un negozio online diventando così una giovane imprenditrice. Col tempo, però, si renderà conto delle difficoltà di questo lavoro...

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